Documentazione di gara in lingua diversa da quella italiana e soccorso istruttorio

Roberto Fusco
29 Agosto 2022

L'omessa presentazione della traduzione giurata dei documenti redatti in lingua diversa da quella italiana non può essere sanzionata con la diretta esclusione del concorrente potendo, al più, configurare un'ipotesi di mera irregolarità dell'offerta, sanabile mediante l'attivazione del soccorso istruttorio.

La sentenza in commento fornisce delle interessanti considerazioni sulla valenza escludente della presentazione della documentazione di gara in lingua diversa da quella italiana sprovvista della prescritta traduzione giurata.

Nel caso di specie, infatti, secondo il disciplinare di gara, “tutta la documentazione da produrre deve essere in lingua italiana o, se redatta in lingua straniera, deve essere corredata da traduzione giurata in lingua italiana”.

Secondo il Consiglio di Stato, che conferma sul punto la pronuncia resa dal giudice di prime cure, l'obbligo del deposito della traduzione giurata dei documenti originariamente redatti in lingua diversa da quella italiana non è presidiato da espressa comminatoria di esclusione, in conformità al principio della tassatività delle cause di esclusione, potendo l'omessa presentazione configurare un'eventuale ipotesi di mera irregolarità dell'offerta, sanabile mediante l'attivazione del soccorso istruttorio.

Inoltre, nel caso di specie, è stato dimostrato che tutti i componenti della commissione possedevano un'adeguata conoscenza della lingua inglese ed erano, quindi, perfettamente in grado di comprendere il testo dei documenti prodotti in quella lingua.

Pertanto, la mancanza della traduzione non poteva costituire una ragione sufficiente per precludere alla commissione la valutazione della documentazione presentata.

In ogni caso, secondo il Collegio, un'eventuale espressa comminatoria di esclusione, ove prevista, sarebbe risultata affetta da nullità per violazione del principio di tassatività delle cause di esclusione previsto dall'art. 83, comma 9, d.lgs. n. 50/2016 ed una eventuale sanzione espulsiva sarebbe risultata viziata per violazione dei principi di proporzionalità e ragionevolezza, che presidiano l'azione amministrativa anche nell'ambito delle procedure di affidamento dei contratti pubblici.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.