Il commento del CNF sui decreti attuativi della riforma del processo civile

Redazione scientifica
03 Ottobre 2022

Gli esiti e i contenuti dei decreti legislativi di attuazione della riforma del processo civile sono addirittura peggiorativi rispetto agli esiti, non pienamente soddisfacenti della commissione di studio e dei gruppi di lavoro.

Commenta così la Presidente del CNF Maria Masi l'approvazione, da parte del Consiglio dei Ministri, dei decreti legislativi di attuazione della riforma del processo civile. «Ancora più evidente – spiega Masi – è la distanza dai contributi, reiteratamente ignorati, che l'avvocatura ha dato, avendo ben chiare le premesse e le finalità individuate dal PNRR, ossia, su tutto, la contrazione dei tempi medi dei processi, che non potranno essere conseguite perché i correttivi apportati sulle singole norme non solo non sono adeguati, ma rischiano di dilatare ulteriormente la durata dei processi, con un inutile sacrificio delle garanzie di difesa e del contraddittorio».

Inoltre «insistere, ad esempio, sul regime delle preclusioni significa voler ampliare gli oneri a carico dei difensori e quindi delle parti, trascurando (violando) i princìpi costituzionali del diritto di difesa e l'accesso alla giustizia, così come già ora, sono numerosi i provvedimenti di magistrati che dispongono modalità di trattazione scritta, non considerando o meglio disapplicando norme e princìpi di un codice ancora vigente, laddove dispongono limiti e vincoli al contenuto e alla forma delle note di trattazione».