Cassazione: rinvio alla Corte di giustizia della normativa sulla riforma della BCC

La Redazione
13 Ottobre 2022

La Corte di cassazione ha rinviato alla CGUE la questione pregiudiziale interpretativa sulla compatibilità di una normativa nazionale che condizioni al versamento di una somma pari al 20% del patrimonio netto al 31 dicembre 2015, la possibilità per gli istituti di credito cooperativo che avevano alla stessa data un patrimonio netto superiore a 200 milioni di euro, di conferire l'azienda bancaria a una società di per azioni, anche di nuova costituzione, autorizzata all'esercizio dell'attività bancaria, in luogo della adesione a un gruppo,

La Corte di cassazione con ordinanza n. 29634 dell'11 ottobre ha proposto questione pregiudiziale interpretativa, ai sensi dell'art. 267 TFUE, sottoponendo alla Corte di giustizia dell'Unione europea il seguente quesito:

"se gli arti. 63 e ss., 101, 102, 120 e 173 del TFUE ostino ad una disciplina nazionale che, come l'art. 2, commi 3-ter e 3- quater, decreto-legge 14 febbraio 2016, n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 aprile 2016, n. 49, nella versione, applicabile ratione temporis, condizioni, al versamento di una somma pari al 20 per cento del patrimonio netto al 31 dicembre 2015, la possibilità̀ per le banche di credito cooperativo aventi alla data del 31 dicembre 2015 un patrimonio netto superiore a duecento milioni di euro, in luogo dell'adesione ad un gruppo, di conferire l'azienda bancaria ad una società̀ per azioni, anche di nuova costituzione, autorizzata all'esercizio dell'attività̀ bancaria, modificando il proprio statuto in modo da escludere l'esercizio dell'attività̀ bancaria e mantenendo nel contempo le clausole mutualistiche di cui all'art. 2514 cod. civ., assicurando ai soci servizi funzionali al mantenimento del rapporto con la società̀ per azioni conferitaria di formazione ed informazione sui temi del risparmio e di promozione dei programmi di assistenza".