Sulla estradizione di una persona già giudicata con sentenza definitiva in altro stato

La Redazione
14 Ottobre 2022

Per l'Avv. gen. Antony M. Collins, l'articolo 54 della convenzione di applicazione dell'accordo di Schengen in combinato disposto con l'articolo 50 della Carta dei diritti fondamentali dell'UE ostano all'estradizione di una persona da parte di uno Stato verso uno Stato terzo, qualora tale persona sia già stata giudicata con sentenza definitiva in un altro Stato membro per i medesimi fatti ai quali si riferisce la richiesta di estradizione.

Pubblichiamo le Conclusioni dell'Conclusioni dell'Avvocato generale Anthony M. Collins presentate il 13 ottobre 2022 (1) nella causa C-435/21, Generalstaatsanwaltschaft München contro HF [domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dall'Oberlandesgericht München (Tribunale superiore del Land di Monaco di Baviera, Germania)]

«Rinvio pregiudiziale – Procedimento pregiudiziale d'urgenza – Cooperazione giudiziaria in materia penale – Convenzione di applicazione dell'accordo di Schengen – Articolo 54 – Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea – Articolo 50 – Principio del ne bis in idem – Libera circolazione delle persone – Cittadinanza dell'Unione – Estradizione di un cittadino di un paese terzo da parte di uno Stato membro verso gli Stati Uniti in forza di un trattato di estradizione bilaterale – Cittadino di un paese terzo condannato con sentenza definitiva per i medesimi fatti in un altro Stato membro e che ha già scontato l'intera pena in tale Stato – Accordo di estradizione tra l'Unione europea e gli Stati Uniti d'America – Articolo 351 TFUE»

L'Avvocato generale Collins propone alla Corte di rispondere nei seguenti termini alla questione pregiudiziale sollevata dall'Oberlandesgericht München (Tribunale superiore del Land di Monaco di Baviera, Germania):

"L'articolo 54 della convenzione di applicazione dell'accordo di Schengen del 14 giugno 1985 tra i governi degli Stati dell'Unione economica Benelux, della Repubblica federale di Germania e della Repubblica francese relativo all'eliminazione graduale dei controlli alle frontiere comuni, firmata a Schengen il 19 giugno 1990 ed entrata in vigore il 26 marzo 1995, come modificata dal regolamento (UE) n. 610/2013, del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013, in combinato disposto con l'articolo 50 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea,

dev'essere interpretato nel senso che:

tali disposizioni ostano all'estradizione di una persona, a prescindere che possieda o meno lo status di cittadino dell'Unione ai sensi dell'articolo 20 TFUE, da parte delle autorità di uno Stato membro dell'Unione europea verso uno Stato terzo, qualora tale persona sia già stata giudicata con sentenza definitiva in un altro Stato membro per i medesimi fatti ai quali si riferisce la richiesta di estradizione presentata da tale Stato terzo e detta sentenza sia stata eseguita, ciò anche se la decisione di rifiutare l'estradizione è possibile soltanto a costo della violazione di un trattato di estradizione bilaterale esistente con tale Stato terzo".