Autorizzazione per l’intercettazione, la registrazione e la memorizzazione di conversazioni e utilizzo di prove ottenute illegittimamente

La Redazione
La Redazione
14 Ottobre 2022

Conclusioni dell'Avvocato generale Antony M. Collins in tema di provvedimento giudiziale con cui si autorizzano intercettazioni telefoniche nei confronti di persone sospettate di aver commesso un reato grave e sulla ammissibilità di prove ottenute illegalmente.

Pubblichiamo le Conclusioni dell'Avvocato generale Anthony M. Collins, presentate il 13 ottobre 2022 nella causa C‑349/21, HYA, IP, DD, ZI, SS con l'intervento di: Spetsializirana prokuratura, sulla domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dallo Spetsializiran nakazatelen sad (Tribunale penale specializzato, Bulgaria),

«Rinvio pregiudiziale – Trattamento dei dati personali e tutela della vita privata – Direttiva 2002/58/CE – Articolo 5, paragrafo 1, e articolo 15, paragrafo 1 – Riservatezza delle comunicazioni elettroniche – Provvedimento giudiziale con cui si autorizzano intercettazioni telefoniche nei confronti di persone sospettate di aver commesso un reato grave – Modulo o formulario standard – Motivazione – Sorveglianza illegale – Ammissibilità di prove ottenute illegalmente – Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea – Articolo 7 e articolo 47».

L'Avvocato generale Collins propone alla Corte di rispondere alle questioni poste dallo Spetsializiran nakazatelen sad (Tribunale penale specializzato, Bulgaria) nel modo seguente:

1) L'articolo 47 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea e l'articolo 15, paragrafo 1, della direttiva 2002/58/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 luglio 2002, relativa al trattamento dei dati personali e alla tutela della vita privata nel settore delle comunicazioni elettroniche, in combinato disposto con l'articolo 5, paragrafo 1, e con il considerando 11 di quest'ultima, devono essere interpretati nel senso che:

– essi non ostano a una prassi in forza della quale l'intercettazione, la registrazione e la memorizzazione di conversazioni telefoniche di sospettati sono autorizzate mediante un testo standard generico in cui viene affermato il rispetto delle disposizioni di legge ma che non contiene, a tale riguardo, motivi riferiti al caso specifico, purché i motivi dell'autorizzazione possano essere accertati in modo attendibile ed efficacemente contestati dall'imputato sottoposto alla sorveglianza mediante una lettura congiunta dell'autorizzazione e dell'istanza di autorizzazione.

2) L'articolo 47 della Carta dei diritti fondamentali e l'articolo 15, paragrafo 1, della direttiva 2002/58, in combinato disposto con l'articolo 5, paragrafo 1, e con il considerando 11 di quest'ultima, devono essere interpretati nel senso che:

– i giudici nazionali i quali constatino l'illegalità delle prove ottenute sulla base di un'autorizzazione non adeguatamente motivata non possono sanare tale irregolarità permettendo che la motivazione di tale autorizzazione sia fornita retrospettivamente, salvo in casi di urgenza debitamente motivata;

– i giudici nazionali devono pronunciarsi sull'ammissibilità delle prove ottenute in violazione di tali disposizioni conformemente al loro diritto nazionale, in modo da rispettare i) i principi generali del diritto dell'Unione, in particolare i principi di proporzionalità, equivalenza ed effettività; e ii) il diritto a un equo processo, compreso il rispetto del principio del contraddittorio, sancito dall'articolo 47 della Carta dei diritti fondamentali e dall'articolo 6, paragrafo 1, della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali;

– i giudici nazionali devono escludere le prove ottenute in violazione di tali disposizioni qualora una parte del procedimento non sia in grado di svolgere efficacemente osservazioni in merito a tali prove, le prove rientrino in un settore tecnico che esula dalla competenza dei giudici e dette prove possano influenzare in modo preponderante l'accertamento dei fatti nel procedimento penale di cui trattasi.