È abusiva la clausola che determini a danno del consumatore un significativo squilibrio, senza dover procedere all’esame del requisito della “buona fede”

La Redazione
14 Ottobre 2022

In tema di clausole abusive nei contratti stipulati con i consumatori, la Corte di giustizia UE ha stabilito che va dichiarata abusiva una clausola contrattuale che determini, a danno del consumatore, un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi delle parti derivanti dal contratto, senza tuttavia procedere all'esame, in una tale ipotesi, del requisito della «buona fede» ai sensi di tale articolo 3, paragrafo 1, direttiva 93/13/CEE.

La Corte di giustizia UE, con sentenza del 13 ottobre 2022, nella causa C-405/21 ha dichiarato che l'articolo 3, paragrafo 1, e l'articolo 8 della direttiva 93/13/CEE, concernente le clausole abusive nei contratti stipulati con i consumatori, devono essere interpretati nel senso che:

"non ostano a una normativa nazionale che consente di dichiarare abusiva una clausola contrattuale che determini, a danno del consumatore, un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi delle parti derivanti dal contratto, senza tuttavia procedere all'esame, in una tale ipotesi, del requisito della «buona fede» ai sensi di tale articolo 3, paragrafo 1".