La Corte Suprema dell'India divisa sulla essenzialità della vestizione del velo come pratica religiosa

La Redazione
24 Ottobre 2022

La Corte Suprema dell'India rinvia al Presidente della Corte suprema indiana le questioni (1) se la vestizione dello hijab sia una pratica religiosa essenziale nell'Islam; (2) se il diritto di indossare lo hijab possa essere rivendicato come parte della libertà di espressione ai sensi dell'articolo 19, paragrafo 1, lettera a), e del diritto alla privacy e alla dignità ai sensi dell'articolo 21 della Costituzione indiana; e (3) se l'ordinanza governativa impugnata possa essere giustificata sulla base di ragionevoli restrizioni ai sensi del summenzionato articolo 19, ma in merito al suo secondo paragrafo.

Pubblichiamo la pronuncia della Corte Suprema dell'India del 13 ottobre 2022, Aishat Shifa vs The State Of Karnataka.

La vicenda sorge nel febbraio 2022, quando il governo del Karnataka ha emesso un'ordinanza governativa che vieta la vestizione dello hijab negli istituti scolastici. Il decreto è stato impugnato davanti alla Corte Suprema del Karnataka, la quale ha stabilito che indossare l'hijab non è una "pratica religiosa essenziale" e che il divieto non viola la libertà di parola e di espressione e altri diritti fondamentali. La decisione di questa Corte è stata a sua volta impugnata davanti alla Corte suprema indiana.

Le questioni sottoposte al vaglio riguardano:

1) se la vestizione dello hijab sia una pratica religiosa essenziale nell'Islam;

2) se il diritto di indossare lo hijab possa essere rivendicato come parte della libertà di espressione ai sensi dell'articolo 19, paragrafo 1, lettera a), e del diritto alla privacy e alla dignità ai sensi dell'articolo 21 della Costituzione indiana; e

3) se l'ordinanza governativa impugnata possa essere giustificata sulla base di ragionevoli restrizioni ai sensi del summenzionato articolo 19, ma in merito al suo secondo paragrafo.

Con questo provvedimento, il collegio si presenta diviso in due posizioni contrarie sulla essenzialità della vestizione del velo come pratica religiosa, pertanto la questione è rinviata al Presidente della Corte suprema indiana al fine di decidere le fasi successive.