Presunzione di innocenza e indagini su un tentativo di avvelenamento con cianuro

La Redazione
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07 Novembre 2022

La Corte europea dei diritti dell'uomo ha dichiarato che il ricorrente non ha subito violazioni al suo diritto di essere sottoposto ad un processo equo ex art. 6.1 CEDU in merito all'assuzione delle prove nel procedimento penale. Invece, il medesimo ha sofferto della violazione dell'art. 6.2 in merito al mancato rispetto della sua presunzione di innocenza in quanto le dichiarazioni pubbliche successive all'arresto e la divulgazione di elementi del fascicolo penale da parte delle autorità, nonché l'obbligo di riservatezza che gli era stato imposto hanno indotto l'opinione pubblica a credere nella sua colpevolezza prima che fosse raggiunto un verdetto.

La decisione Mamaladze v. Georgia, depositata dalla Corte europea dei diritti umani il 3 novembre 2022 (ricorso n. 9487/19), riguarda un caso penale contro un sacerdote che gestiva un ospedale ed era accusato di aver pianificato l'uccisione del segretario personale del Patriarca della Chiesa ortodossa georgiana a Berlino. La vittima designata faceva parte della delegazione che aveva accompagnato il Patriarca a Berlino per cure mediche. Il ricorrente, sig. Mamaladze, è stato condannato per tentato omicidio.

La Corte europea dei diritti dell'uomo ha dichiarato che il ricorrente non ha subito violazioni al suo diritto di essere sottoposto ad un processo equo ex art. 6.1 CEDU in merito all'assuzione delle prove nel procedimento penale. Invece, il medesimo ha sofferto della violazione dell'art. 6.2 in merito al mancato rispetto della sua presunzione di innocenza in quanto le dichiarazioni pubbliche successive all'arresto e la divulgazione di elementi del fascicolo penale da parte delle autorità, nonché l'obbligo di riservatezza che gli era stato imposto hanno indotto l'opinione pubblica a credere nella sua colpevolezza prima che fosse raggiunto un verdetto.

Tuttavia, la Corte di Strasburgo ritiene che il processo a carico del Sig. Mamaladze sia stato generalmente equo, in particolare per quanto riguarda le accuse relative al cianuro trovato nella sua valigia all'aeroporto all'imbarco verso Berlino. La Corte di Strasburgo conclude che la procedura di sequestro e la perquisizione del suo bagaglio erano legittime.