Reato di rave: il Governo raddrizza il tiro e corregge la norma

Redazione Scientifica
01 Dicembre 2022

Il Governo ha presentato un emendamento in Commissione Giustizia al Senato per la conversione del d.l. n. 162/2022 che ha introdotto il reato di rave party.

«Con quest'emendamento al decreto-legge anti-rave, il Governo perfeziona la norma, rendendo più efficace il contrasto delle condotte illecite che si vuole perseguire». Così il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, dopo il deposito di un emendamento del Governo alla legge di conversione del d.l. 31 ottobre 2022, n. 162.

Il testo proposto dal Governo introduce l'art. 633-bis c.p., quindi un nuovo reato contro il patrimonio (l'art. 633 c.p. punisce l'invasione di terreni e edifici), mentre nell'originaria previsione del decreto legge il reato di rave era qualificato come reato contro l'incolumità pubblica. La nuova norma si riferisce alle occupazioni, escluse quelle studentesche e le altre manifestazioni pubbliche, e viene ricollegata alla violazione delle disposizioni in materia di sicurezza ed igiene negli eventi e di quelle in tema di stupefacenti. Gli organizzatori dei rave party sono i destinatari delle pene più rigorose (da 3 a 6 anni di reclusione e multa da mila a 10mila euro), mentre i partecipanti saranno punibili ai sensi dell'art. 633 c.p. Resta la previsione della confisca obbligatoria delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato, nonché delle cose che ne sono il prodotto o il profitto.

*Fonte: DirittoeGiustizia