Aborti forzati e misure di controllo delle nascite eseguiti su pazienti di una clinica neuropsichiatrica in violazione della Convenzione

La Redazione
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23 Novembre 2022

Il caso di G.M. e altri contro la Moldavia, deciso dalla Corte europea dei diritti umani il 22 novembre 2022 (ricorso n. 44394/15), riguardava l'imposizione di aborti e misure anticoncezionali a tre donne con disabilità intellettiva, residenti in un manicomio neuropsichiatrico, dopo che erano state ripetutamente violentate da uno dei direttori del manicomio.

Il caso di G.M. e altri contro la Moldavia, deciso dalla Corte europea dei diritti umani il 22 novembre 2022 (ricorso n. 44394/15), riguardava l'imposizione di aborti e misure anticoncezionali a tre donne con disabilità intellettiva, residenti in un manicomio neuropsichiatrico, dopo che erano state ripetutamente violentate da uno dei direttori del manicomio.

Nella sentenza, la Corte europea dei diritti dell'uomo ha stabilito, all'unanimità, che c'è stata: una violazione dell'articolo 3 - aspetto sostanziale (divieto di trattamenti inumani o degradanti) della Convenzione europea dei diritti dell'uomo per quanto riguarda:

a) l'inadeguata protezione legale dell'integrità fisica delle donne con disabilità intellettiva;

b) gli aborti forzati delle tre ricorrenti e la contraccezione imposta alla prima ricorrente;

c) nonché una violazione dell'articolo 3 - aspetto procedurale (divieto di trattamenti inumani o degradanti: obbligo di condurre un'indagine efficace) per quanto riguarda tutte e tre le ricorrenti.

La Corte ha rilevato, in particolare, che le autorità non avevano condotto un'indagine efficace sulle accuse di maltrattamento delle ricorrenti, nonostante detta indagine fosse stata riaperta in quattro occasioni a seguito dei loro ricorsi. L'inchiesta non ha tenuto conto della loro vulnerabilità in quanto donne con disabilità intellettiva esposte ad abusi sessuali in un contesto istituzionale e ha rilevato che il diritto penale nazionale non ha fornito una protezione efficace contro tali interventi medici invasivi effettuati senza il valido consenso delle pazienti.