Le Raccomandazioni della Commissione europea sulle condizioni di detenzione negli Stati membri dell'Unione

Lorenzo Salazar
20 Dicembre 2022

Lo scorso 8 dicembre la Commissione europea ha adottato una attesa raccomandazione sui diritti procedurali degli indagati e degli imputati sottoposti a custodia cautelare e sulle condizioni di detenzione.

Lo scorso 8 dicembre la Commissione europea ha adottato una attesa raccomandazione sui diritti procedurali degli indagati e degli imputati sottoposti a custodia cautelare e sulle condizioni di detenzione.

La Raccomandazione stabilisce standard minimi, taluni dei quali, peraltro, presenti in strumenti già adottati dall'Unione. Tra questi l'utilizzo della custodia cautelare come misura di ultima istanza e l'introduzione di revisioni periodiche laddove il suo utilizzo sia giustificato; la definizione di standard minimi per le dimensioni delle celle, il tempo di permanenza all'aperto e le condizioni di nutrizione e assistenza sanitaria; nonché iniziative finalizzate al reinserimento e alla riabilitazione sociale.

La Raccomandazione introduce anche misure specifiche per affrontare la questione della radicalizzazione nelle carceri, incoraggiando ad esempio gli Stati membri a effettuare una valutazione preliminare del rischio per determinare il regime appropriato da applicare ai detenuti sospettati o condannati per reati di terrorismo ed estremismo violento, nei quali casi le autorità potrebbero ad esempio decidere di impedire a tali soggetti di avere contatti diretti con detenuti particolarmente vulnerabili. Vengono anche proposte altre misure specifiche per donne e ragazze, soggetti LGBTIQ, cittadini stranieri, persone con disabilità e altri detenuti vulnerabili, come ad esempio il diritto ad avere accesso, a condizioni ragionevoli, a servizi di interpretazione professionale.

La Commissione ha anche pubblicato una panoramica statistica delle differenze nelle condizioni di detenzione tra gli Stati membri i cui risultati mostrano, ad esempio, che otto Stati membri hanno una densità carceraria superiore a 100 detenuti per 100 posti e cinque hanno registrato un sovraffollamento con tassi superiori a 105 detenuti per 100 posti. Viene anche sottolineata una notevole diversità nel ricorso alla custodia cautelare, la cui durata media, nel 2020, variava da 2,4 a 12,9 mesi ed i cui costi giornalieri presentano una sensibile forbice che va da 6,50 euro per detenuto sino a ben 332,63 euro.

La raccomandazione è già in vigore e gli Stati membri sono invitati ad adottare le misure necessarie a livello nazionale per allineare le proprie pratiche interne alle raccomandazioni in essa contenute.

Occorre ricordare che la raccomandazione odierna si aggiunge e in qualche modo integra i diritti procedurali già previsti dalle diverse direttive adottate in materia di diritti procedurali, come quelle sul diritto all'interpretazione e alla traduzione, all'informazione, all'accesso a un avvocato, alla presunzione di innocenza, alle garanzie procedurali per i minori e al patrocinio a spese dello Stato, nonché la precedente raccomandazione della Commissione del 27 novembre 2013 sulle garanzie procedurali per le persone vulnerabili.

Anche se le segnalate differenze tra gli Stati membri non mancano di produrre un impatto notevole sulla fiducia reciproca e sulla cooperazione giudiziaria in materia penale, ad esempio nel contesto del meccanismi di riconoscimento reciproco e del funzionamento del mandato d'arresto europeo (dal 2016, l'esecuzione di un MAE è stata ritardata o rifiutata a causa di un rischio di violazione dei diritti fondamentali in quasi 300 casi), non può tuttavia mancarsi di rilevare come l'adozione della nuova Raccomandazione faccia seguito alla esplicita richiesta rivolta dai Ministri della Giustizia dell'Unione in occasione del Consiglio GAI dell'ottobre dello scorso anno di proporre misure non legislative per migliorare le condizioni di detenzione, privilegiando quindi, con una precisa scelta di minore ambizione, l'adozione di strumenti di soft-law in alternativa a quella di strumenti UE vincolanti, quali un regolamento o una direttiva.