Riforma Cartabia: la Cassazione ribadisce l’obbligatorietà del deposito telematico

Redazione scientifica
08 Febbraio 2023

Con la nota del 6 febbraio 2023, il Primo Presidente Curzio ha sottolineato l'importante novità prevista della Riforma Cartabia per il processo civile (d.lgs. n. 149/2022) che impone l'obbligo del deposito telematico degli atti processuali, a pena di inammissibilità.

L'art. 35, comma 2, d.lgs. n. 149/2022, come modificato dalla Legge di Bilancio (l. n. 197/2022), prevede che dal 1° gennaio 2023 le disposizioni processuali relative alla giustizia digitale trovino applicazione anche dinanzi alla Corte di Cassazione. In particolare, la nota del Presidente Curzio si sofferma sull'art. 196-quater delle disp. di attuazione (obbligatorietà del deposito telematico di atti e di provvedimenti), secondo il quale nei procedimenti civili davanti a Tribunali, Corti d'appello, Corte di Cassazione e Giudice di pace il deposito degli atti processuali e dei documenti, compresa la nota di iscrizione a ruolo, da parte degli avvocati e dei soggetti nominati o delegati dall'autorità giudiziaria debba avvenire esclusivamente con modalità telematiche.

Il documento precisa dunque che «tale prescrizione deve intendersi a pena di inammissibilità, tenendo conto che le eccezioni a tale principio sono rigorose e tassative, legate essenzialmente al mancato funzionamento dei sistemi informatici del dominio giustizia».

Infine, la nota ricorda che sono stati modificati nella parte in cui consentivano il deposito in cancelleria gli artt. 369 c.p.c. per il ricorso, l'art. 370 c.p.c. per il controricorso, l'art. 378 c.p.c. per le memorie illustrative. L'obbligo di deposito telematico riguarda inoltre gli atti e i documenti su cui il ricorso si fonda, i quali «ove in formato analogico, dovranno essere depositati telematicamente in copia informatica».

(fonte: dirittoegiustizia.it)