La Corte di Cassazione francese amplia l'entità del risarcimento del danno da esposizione all'amianto in caso di colpa inescusabile del datore di lavoro

13 Febbraio 2023

L'Assemblée plénière della Corte di cassazione francese si è pronunciata, con due sentenze in data 20 gennaio 2023, sull'entità del risarcimento che può essere concesso alle vittime di malattie professionali nel caso in cui venga riconosciuta la colpa inescusabile del datore di lavoro.

La rendita versata alla vittima di un infortunio sul lavoro o di una malattia professionale non compensa il deficit funzionale permanente. Conseguentemente, la vittima di una colpa inescusabile del datore di lavoro può ottenere un risarcimento separato per il pregiudizio causato dalle sofferenze fisiche e mentali.

L'Assemblée plénière della Corte di cassazione francese si è pronunciata, con due sentenze in data 20 gennaio 2023, sull'entità del risarcimento che può essere concesso alle vittime di malattie professionali nel caso in cui venga riconosciuta la colpa inescusabile del datore di lavoro.

Nei due casi di specie, la colpa inescusabile del datore di lavoro è stata riconosciuta a seguito del decesso, per tumore ai polmoni, di due dipendenti esposti alle polveri di amianto.

Gli articoli L. 434-1, L. 434-2 del Code de la Sécurité sociale prevedono il versamento di una rendita alla vittima di un infortunio sul lavoro o di una malattia professionale che soffre di un'invalidità permanente, pari o superiore al 10%, che corrisponde allo stipendio annuale moltiplicato per il tasso di invalidità. Inoltre, la vittima può richiedere il risarcimento del: danno causato dalle sofferenze fisiche e morali, danno estetico e il danno risultate dalla perdita o la diminuzione delle possibilità di promozione professionale (articolo L. 452-3 del Code de la Sécurité sociale).

La giurisprudenza costante della Cour de cassation riteneva che la rendita versata alle vittime di malattie professionali o di infortuni sul lavoro, in caso di colpa inescusabile del datore di lavoro, compensava sia la perdita di guadagno professionale e l'incapacità professionale, che il deficit funzionale permanente (2e Civ., 11 juin 2009, pourvois n° 08-17.581, Bull. 2009, II, n° 155; pourvoi n° 07-21.768, Bull 2009, II, n° 153; pourvoi n° 08-16.089, Bull. 2009, II, n° 154). Una riparazione distinta, al fine di compensare le sofferenze fisiche e morali delle vittime, era ammessa solo a condizione di dimostrare l'esclusione di quest'ultime dalla rendita allocata a titolo di deficit funzionale permanente; la prova del non indennizzo di questi pregiudizi si è dimostrata difficile per le vittime.

La soluzione della Suprema corte era in opposizione alla giurisprudenza del Conseil d'Etat di stato che considera la rendita – prevista agli articoli L.432-1 e seguenti del Code de la Sécurité sociale - come riparatrice dei soli pregiudizi subiti dal lavoratore nell'ambito della propria carriera professionale, ossia la perdita di guadagno professionale e l'incidenza di incapacità professionale (CE, section, avis, 8 mars 2013, n° 361273, publié au Recueil Lebon; CE, 23 décembre 2015, n° 374628; CE, 18 oct. 2017, n° 404065).

Le recenti pronunce della Cour segnano così un'evoluzione importante nell'ambito di indennizzo dei lavoratori esposti all'amianto in quanto - in caso di riconoscimento della colpa inescusabile del datore di lavoro - le vittime possono ottenere, in aggiunta alla rendita sopra citata, un risarcimento per le sofferenze fisiche o morali “dopo il consolidamento”. Questo risarcimento può essere ottenuto senza che le vittime, o gli aventi diritto, debbano dimostrare che la rendita prevista dal Code de la Sècurité sociale non ricopre le sofferenze provate.

Ilaria Cendret