La prorogabilità ex lege del rating di legalità in caso di accertata mancanza dei presupposti per il rinnovo

Il TAR Lombardia, sede di Milano, si è pronunciato sulla mancata assegnazione, a favore di un raggruppamento temporaneo di imprese, del punteggio previsto dalla lex specialis di gara per il possesso del rating di legalità.

La Stazione appaltante, in specie, aveva escluso l'attribuzione di tale punteggio in ragione dell'avvenuta scadenza e del mancato rinnovo del certificato di una delle mandanti. La mandataria, a sua volta, aveva agito in giudizio sostenendo che, essendo il rating della mandante scaduto nel periodo previsto dall'art. 103, comma 2-sexies del d.l. 18/2020 ss.mm.ii., l'efficacia del certificato dovesse intendersi utilmente prorogata ai fini della gara. La pronuncia in epigrafe ha valorizzato la circostanza che l'AGCM si fosse espressa in senso sfavorevole alla richiesta di rinnovo del certificato, presentata dalla società mandante, per quindi affermare la valenza ostativa di un simile diniego per difetto dei presupposti all'applicazione della proroga prevista dal citato art. 103, non rilevando in senso contrario la mancata revoca da parte dell'AGCM del rating, invero non necessaria a fronte di un certificato ormai privo di efficacia.

La soluzione fornita dalla sentenza riposa, in ultima analisi, sulla “valenza sostanziale” del rating: trattandosi di un meccanismo premiale degli standard di legalità adottati dall'offerente, una valutazione negativa in ordine al rinnovo del certificato, giustificata dall'esistenza di un procedimento penale in capo a un rappresentante della società, è di ostacolo all'applicazione della proroga ex lege, che altrimenti [n.d.r.] si porrebbe in insanabile contrasto con la ratio dell'istituto.