Pratiche anticoncorrenziali: annullate le decisioni di accertamento della Commissione perché le informazioni non sono fondate su indizi sufficientemente gravi

La Redazione
14 Marzo 2023

La Corte annulla, in parte, le sentenze del Tribunale e, di conseguenza, le decisioni della Commissione che hanno disposto accertamenti nei locali di diverse imprese francesi del settore della distribuzione a causa di sospette pratiche anticoncorrenziali.

La Commissione avrebbe dovuto registrare le audizioni da essa svolte con i fornitori di tali imprese per poter utilizzare le informazioni emerse da dette audizioni come indizi di un'infrazione, dal momento che le audizioni in parola, in considerazione del loro tenore e del loro contesto, miravano a raccogliere informazioni relative all'oggetto di un'indagine.

La Commissione, avendo ricevuto informazioni relative a scambi di informazioni tra diverse imprese e associazioni di imprese del settore della distribuzione alimentare e non alimentare, ha adottato, nel febbraio 2017, una serie di decisioni che ordinavano a varie società di sottoporsi ad accertamenti. Nell'ambito dei suoi accertamenti, la Commissione ha, in particolare, proceduto a ispezioni degli uffici delle società interessate, in cui sono state effettuate copie del contenuto del materiale informatico.

Le società Les Mousquetaires, ITM Entreprises, Casino, Guichard-Perrachon, Achats Marchandises Casino e Intermarché Casino Achats hanno presentato ricorsi dinanzi al Tribunale dell'Unione europea, chiedendo l'annullamento delle predette decisioni della Commissione. Con le sue sentenze del 5 ottobre 2020 [1], il Tribunale ha accolto tali ricorsi solo in parte.

Le citate imprese hanno impugnato le sentenze del Tribunale dinanzi alla Corte di giustizia.

Con le sentenze rese in data odierna, la Corte ricorda che la Commissione è tenuta a registrare tutte le audizioni da essa svolte al fine di raccogliere informazioni relative all'oggetto di una sua indagine. A questo proposito, la Corte dichiara che tale obbligo trova applicazione a prescindere dal fatto che l'audizione di cui trattasi abbia luogo prima dell'apertura formale di un'indagine, al fine di raccogliere indizi di un'infrazione, oppure dopo, al fine di raccogliere prove di un'infrazione.

In tale contesto, la Corte precisa che la Commissione può registrare le audizioni in ogni forma, compresa quella orale, garantendo così l'efficacia e la celerità dell'indagine.

In siffatte circostanze, la Corte ritiene che il Tribunale abbia commesso un errore di diritto nel dichiarare che l'obbligo di registrazione non si applicava alle audizioni svolte dalla Commissione con i fornitori delle imprese di cui trattasi, sulla base del rilievo che nessuna indagine era ancora stata formalmente aperta nei confronti di queste ultime.

La Corte precisa che, al fine di stabilire se tali audizioni rientrassero nell'ambito di applicazione dell'obbligo di registrazione gravante sulla Commissione, il Tribunale avrebbe dovuto esaminare se le stesse mirassero a raccogliere informazioni relative all'oggetto di un'indagine, alla luce del loro tenore e del loro contesto. Orbene, un siffatto esame avrebbe condotto alla conclusione che dette audizioni dovevano essere registrate. Di conseguenza, la Corte annulla, in parte, le citate sentenze del Tribunale.

La Corte, ritenendo di poter statuire essa stessa definitivamente sulla controversia, conclude che, dal momento che le informazioni ottenute in violazione dell'obbligo di registrazione costituiscono la parte essenziale degli indizi su cui si basano le decisioni della Commissione, queste ultime non sono fondate su indizi sufficientemente gravi. Pertanto, la Corte annulla anche tali decisioni.

[1] Sentenze del Tribunale del 5 ottobre 2020, Casino, Guichard-Perrachon e AMC/Commissione, T-249/17, Intermarché Casino Achats/Commissione, T-254/17, Les Mousquetaires e ITM Entreprises/Commissione, T-255/17 (v. altresì il CP n. 122/20).