La sentenza della Cassazione francese che chiude definitivamente la vicenda degli anni di piombo

Lorenzo Salazar
29 Marzo 2023

Con sentenza del 28 marzo 2023 la Camera penale della Corte di cassazione francese ha rigettato il ricorso presentato dal procuratore generale presso la Corte d'appello di Parigi contro le decisioni della Corte d'appello che aveva già espresso un parere sfavorevole sull'estradizione dei cittadini italiani richiesti in estradizione dall'Italia.

La decisione della Corte di appello si era essenzialmente fondata sulla considerazione che diversi ricorrenti sarebbero stati processati in contumacia, senza aver avuto la possibilità di difendersi in un nuovo processo dato che la legge italiana non avrebbe offerto tale garanzia; inoltre, quasi tutti i richiedenti vivevano in Francia da diversi decenni avendo creato una situazione familiare stabile ed essendosi inseriti professionalmente nel Paese di accoglienza.

Considerando che le motivazioni addotte dai giudici di appello a giustificazione del proprio parere sfavorevole non prestassero fianco a censura e rientrassero nel loro sovrano margine di valutazione la Corte di cassazione ha dunque chiuso definitivamente una vicenda che, sia pur a corrente alternata, ha costantemente segnato i rapporti tra Italia e Francia in materia sin da quando, verso la metà degli anni '80 dello scorso secolo, la c.d. “Dottrina Mitterrand” aveva impedito l'estradizione verso l'Italia dei ricercati nonostante gli, allora, favorevoli pronunciamenti delle autorità giudiziarie. Paradossalmente, nonostante le ripetute recenti prese di posizione del Ministro della Giustizia francese Dupond-Moretti in favore dell'estradizione, sono oggi i giudici francesi a creare, con le loro decisioni, un ostacolo definitivo e insormontabile all'estradizione.

Lorenzo Salazar