Avvocati penalisti in sciopero contro l'inerzia del Governo in tema di giustizia
30 Marzo 2023
Le Camere penali, pur ribadendo apprezzamento per la figura del Ministro della Giustizia Nordio, proclamano un'astensione dalle udienze dal 19 al 21 aprile, contestando apertamente l'inerzia delle forze di Governo e l'attività di interdizione della burocrazia del ministero. L'obiettivo è sollecitare la soluzione di una serie di «urgenze che esigono risposte serie, approfondite ma al tempo stesso rapide, con il pieno coinvolgimento della rappresentanza politica di avvocatura e magistratura».
Nello specifico, le Camere penali lamentano che non è mai stato convocato il tavolo di confronto con magistratura e accademia per mettere a punto le correzioni alla riforma del processo penale in vigore dall'inizio dell'anno. A preoccupare i penalisti sono soprattutto norme già operative come quella sulle impugnazioni, che penalizza gli imputati più deboli, assistiti da difensori d'ufficio e privi di un domicilio stabile, privandoli di fatto dell'accesso a gradi successivi di giudizio, ma anche altre misure come l'imminente entrata in vigore della nuova udienza predibattimentale, nonostante i vuoti di organico della magistratura, e il nuovo regime della prescrizione.
«Le riforme processuali urgenti richieste dall'avvocatura sono ignorate», attaccano i penalisti, mentre «i diktat della magistratura prontamente eseguiti: rallentamento della riforma costituzionale della separazione delle carriere, congelamento delle riforme dell'ordinamento giudiziario sgradite alle toghe». E poi, «carcere, carcere, carcere, ogni qual volta la cronaca e la ricerca del consenso ispirano e sollecitano il peggiore populismo penale»; e quanto ai pochi provvedimenti approvati, questi vanno «dall'imponente apparato mosso contro lo spauracchio rave alle propagandistiche moltiplicazioni delle sanzioni a carico di imprendibili trafficanti di esseri umani».
I penalisti lanciano quindi «la mobilitazione per il rispetto degli impegni elettorali e parlamentari assunti dalla nuova maggioranza», per dare il via «ad una nuova stagione di iniziative politiche in difesa del diritto penale liberale e del giusto processo».
*Fonte: DirittoeGiustizia |