I dati di Unioncamere sulla composizione negoziata aggiornati al 3 aprile 2023

La Redazione
La Redazione
11 Aprile 2023

Unioncamere ha diffuso i nuovi dati sulle procedure di composizione negoziata della crisi aggiornati allo scorso 3 aprile.

Secondo i dati Unioncamere aggiornati al 3 aprile 2023 sono 691 le istanze di composizione negoziata presentate, il maggior numero delle quali si riscontra in Lombardia, seguita dal Lazio, Emilia-Romagna, Veneto e Puglia, rappresentanti circa il 59% del totale delle istanze.

Le istanze archiviate sono 267,il 39,1% del totale,e 51 le istanze rifiutate, il 7,4%. Il documento precisa che per istanze “rifiutate” si intendono quelle respinte dal Segretario generale per decorrenza dei termini.

Quanto alle istanze chiuse, 267 in totale, 25 si sono concluse con esito favorevole (erano 11 secondo i dati al 10 febbraio scorsoe 24 secondo i dati del 24 marzo).

Di queste 25,la composizione negoziata ha portato:

  • in 8 casi alla conclusione di un contratto con i creditori ex art. 23, comma 1, lett. a) CCII;
  • in 8 casi è stato concluso un accordo ai sensi dell'art. 23, comma 1, lett. c), CCII;
  • in 6 casi si ha avuto accesso ad altre procedure di regolazione della crisi;
  • in 3 casi è stata presentata domanda di omologazione ex art. 23, comma 2, lett. b).

Fra le cause di esito negativo della procedura, la maggioranza relativa viene raggiunta dalle mancate prospettive di risanamento (112, quasi il 42%) e l'esito negativo delle trattative (88, quasi il 33%).

Secondo il grafico che riporta l'utilizzo mensile dello strumento, si rileva un leggero aumento del ricorso alla composizione negoziata della crisi per il mese di marzo rispetto a gennaio-febbraio, pur non superando le 40 istanze. Chiarisce il documento che in media, ogni quindici giorni vengono inviate 23 istanze di composizione negoziata.

Il documento fornisce anche un interessante grafico che indica il ricorso della composizione negoziata nei diversi settori merceologici, risultandone una maggior presenza dello strumento nei settori delle attività manifatturiere (20,2%), del commercio all'ingrosso e al dettaglio (18,6%) e delle costruzioni (12,4%).

Per quanto riguarda gli elenchi degli esperti, alla data del 3 aprile figurano 3660 iscritti agli elenchi regionali, provenienti per lo più dalle Lombardia, dalla Toscana, dall'Emilia-Romagna, dal Veneto e dal Lazio (secondo i dati al 24 marzo, gli iscritti erano 3620).

La stragrande maggioranza degli esperti è ancora rappresentata dalla categoria dei commercialisti (80,6%), seguita poi da quella degli avvocati (18,1%). Ancora molto scarse risultano le iscrizioni dei dirigenti d'impresa e dei consulenti del lavoro.