Istituzione della pianta organica dei procuratori europei delegati addetti in via esclusiva alla trattazione dei giudizi innanzi alla Corte di cassazione

Lorenzo Salazar
13 Aprile 2023

È stato pubblicato nel Bollettino Ufficiale del Ministero della Giustizia del 31 marzo u.s. il decreto ministeriale, datato 17 gennaio 2023, che istituisce la pianta organica dei procuratori europei delegati (PED) addetti in via esclusiva alla trattazione dei giudizi innanzi alla Corte di cassazione.

Si tratta in sostanza dei due Sostituti procuratori generali, facenti parte dell'organico della Procura Generale presso la Suprema Corte, che tratteranno dinanzi alla Cassazione tutti gli affari riguardanti l'EPPO e quindi tanto i ricorsi nel merito avverso le statuizioni dei giudici di appello quanto eventuali provvedimenti cautelari in materia di sequestri, misure cautelari personali, mandati di arresto, ecc.

Ciò dal momento che il Regolamento istitutivo della Procura europea (Regolamento (UE) 2017/1939 del Consiglio, del 12 ottobre 2017, relativo all'attuazione di una cooperazione rafforzata sull'istituzione della Procura europea «EPPO») richiede che l'EPPO eserciti l'azione penale ed esplichi le funzioni di pubblico ministero dinanzi agli organi giurisdizionali competenti degli Stati membri “fino alla pronuncia del provvedimento definitivo”, precludendo pertanto la possibilità che pubblici ministeri diversi dai PED possano intervenire in rappresentanza della procura europea. In mancanza della odierna modifica i PED di primo grado avrebbero rappresentato l'EPPO fino all'istanza di legittimità.

Deve anche ricordarsi che l'art. 34 del decreto-legge 1° marzo 2022, n. 17, convertito, con modificazioni, con legge 27 aprile 2022, n. 34, recante "Modifiche urgenti alla normativa nazionale la Procura europea-EPPO”, aveva modificato il decreto legislativo 2 febbraio 2021, n. 9 (recante Disposizioni per l'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2017/1939 del Consiglio, del 12 ottobre 2017, relativo all'attuazione di una cooperazione rafforzata sull'istituzione della Procura europea «EPPO», prevedendo, in particolare, la designazione dei procuratori europei delegati addetti in via esclusiva alla trattazione dei giudizi in Cassazione.

In data 10 maggio 2022 era stato anche già raggiunto il necessario accordo a ciò relativo tra il Ministro della giustizia ed il Procuratore capo europeo (di cui vi è notizia nella Gazzetta Ufficiale del 27 dicembre 2022, n. 301), secondo la procedura delineata dall'art. 4 del già richiamato decreto legislativo.

L'organico dei Sostituti procuratori generali in Cassazione viene così aumentato di 2 unità portandolo a un totale di 82. Deve comunque sottolinearsi che i due nuovi sostituti PG non si dedicheranno a tempo pieno alle materie EPPO, che anzi costituiranno una parte quantitativamente (non certo qualitativamente) minore della loro attività; nello scambio di lettere tra il Ministro e il Procuratore capo europeo si parla di non meno del 10%” del loro tempo dedicato alle materie EPPO.

Si compie dunque un altro passo in avanti nel compiuto adeguamento da parte italiana al regolamento EPPO. Rimane tuttavia ancora da attuare la norma di delega contenuta nell'art. 9 della legge 4 agosto 2022, n. 127 (Legge di delegazione europea 2021) recante delega al Governo per il compiuto adeguamento della normativa nazionale al regolamento stesso. Ai sensi di tale norma il Governo è delegato ad adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi, modificando la disciplina della competenza prevista dal codice di procedura penale in modo da concentrare negli uffici giudiziari distrettuali la trattazione dei procedimenti per i reati che offendono gli interessi finanziari dell'Unione europea in ordine ai quali la Procura europea può esercitare la sua competenza, indipendentemente dalla circostanza che detta competenza sia esercitata.

Per il momento non è dato sapere se la delega verrà effettivamente esercitata da parte di un Governo diverso da quello in carica al momento della adozione della legge di delegazione; non può tuttavia sottacersi l'importanza della riforma preconizzata nella stessa che contribuirebbe non poco a facilitare il lavoro dei nostri procuratori europei delegati i quali, dotati di una competenza estesa all'intero territorio della Repubblica indipendentemente dalla sede di appartenenza, si vedono oggi costretti a “inseguire” presso uno qualsiasi dei 165 tribunali italiani i reati di loro competenza commessi ai danni degli interessi finanziari dell'Unione.

Lorenzo Salazar