Che cosa è il Brevetto Unitario: differenze rispetto al brevetto europeo
Il Brevetto Unitario è, a differenza del brevetto europeo costituito un fascio di singoli brevetti nazionali ciascuno valido limitatamente al singolo paese designato dalla domanda di brevetto, un unico brevetto avente validità e proteggibile nei 25 paesi aderenti all'EPC (c.d. effetto unitario).
Inizialmente, tuttavia, il Brevetto Unitario non avrà effetto in tutti i paesi nel territorio europeo, perché alcuni di essi, pur aderendo al nuovo regime, non hanno ratificato l'Accordo sul Tribunale Unificato dei Brevetti (UPCA – Unified Patent Court Agreement), condizione questa necessaria per poter usufruire della nuova disciplina. Pertanto, al momento della sua introduzione, il Brevetto Unitario avrà validità e sarà proteggibile in 17 paesi del territorio europeo. È probabile dunque che, nel tempo, verranno concesse diverse “generazioni” di brevetti Unitari con una e sempre maggiore copertura territoriale, in base al numero di paesi che man mano ratificheranno l'Accordo sul Tribunale Unificati dei brevetti.
Le condizioni per la concessione di questo nuovo titolo sono le stesse previste per il “classico” brevetto europeo: l'invenzione rivendicata dal brevetto deve essere nuova, deve essere il risultato di un'attività inventiva e deve essere possibile un'applicazione industriale.
Il nuovo brevetto Unitario potrà essere ottenuto con il deposito della medesima domanda già prevista per l'ottenimento del brevetto europeo, che verrà analizzata dall'European Patent Office (EPO). A differenza della procedura di concessione del brevetto europeo “classica”, una volta depositata la domanda, il richiedente non avrà l'obbligo di designare singolarmente gli stati dell'Unione Europea in cui si vuole ottenere una protezione dell'invenzione. Per ottenerne l'effetto unitario, il richiedente potrà farne specifica richiesta entro un mese dalla concessione del brevetto. È evidente la semplificazione risultante dal nuovo sistema: il brevetto Unitario concesso centralmente dall'EPO non necessiterà di alcuna ulteriore convalidazione da parte degli uffici dei singoli paesi designati, ma sarà automaticamente valido in tutti i paesi europei che aderiscono al nuovo regime.
Come un brevetto europeo “tradizionale”, anche il nuovo brevetto Unitario avrà validità per 20 anni dal momento del deposito della domanda, salvo il caso in cui vengano richiesti e concessi, da parte del titolare, dei certificati complementari di protezioni (CPC) che allunghino ulteriormente la vita del titolo, a condizione che venga pagata una tassa di mantenimento annuale all'EPO. Anche quest'ultimo aspetto rappresenta una netta semplificazione rispetto ai titoli già previsti: infatti, per mantenere in vita il brevetto Unitario basterà corrispondere una singola tassa annuale di rinnovo all'EPO, invece di dover pagare una tassa di rinnovo ai diversi uffici nazionali dei diversi paesi designati.
Per tale ragione il costo totale per il mantenimento del brevetto dovrebbe essere sensibilmente inferiore: secondo quanto riportato dal sito della Camera dei deputati sull'argomento, le tasse di mantenimento di un unico brevetto Unitario sarebbero più basse rispetto a quelle di un brevetto europeo tradizionale, con un risparmio sulle tasse di rinnovo complessive pari all'8% in caso di mantenimento validi dai 15 ai 20 anni.
Il nuovo il Brevetto Unitario costituirà dunque un'alternativa al brevetto europeo per chi è interessato ad una protezione sovranazionale della propria invenzione.
A differenza di quanto accade per il tradizionale brevetto europeo, la validità, efficacia e proteggibilità del Brevetto Unitario successivamente alla concessione del titolo da parte dell'EPO saranno valutate da un nuovo organo giurisdizionale istituito dall'Accordo Istitutivo del Tribunale unificato dei Brevetti del 2013 (art. 1 D.Lgs. 385/1993).