Caso Cospito: una prima “apertura” da parte della Consulta
19 Aprile 2023
Con comunicato del 18 aprile 2023, la Consulta ha precisato che tale norma è costituzionalmente illegittima «nella parte in cui vieta al giudice di considerare eventuali circostanze attenuanti come prevalenti sulla circostanza aggravante della recidiva di cui all'art. 99, quarto comma, c.p., nei casi in cui il reato è punito con la pena edittale dell'ergastolo». Secondo il Collegio, il carattere fisso della pena dell'ergastolo esige che «il giudice possa operare l'ordinario bilanciamento tra circostanze aggravanti e attenuanti previsto dai primi tre commi dello stesso art. 69». Ne consegue che compito del giudice sarà quello di valutare, caso per caso, se applicare l'ergastolo o, laddove reputi prevalenti le attenuanti, una diversa pena detentiva. Ed è proprio il legale di Cospito, Flavio Rossi Albertini, a commentare il primo “traguardo” raggiunto. Queste le dichiarazioni rilasciate ad ANSA: «apprendiamo finalmente una notizia incoraggiante per tutti e tutte coloro che quotidianamente sono chiamati ad applicare il diritto o a subirne l'applicazione. La decisione di quest'oggi della Corte costituzionale restituisce finalmente dignità alle questioni giuridiche sottese alle vicende umane, non ultima quella di Alfredo Cospito».
Per un ulteriore approfondimento sul caso Cospito leggi il focus Diritto abusato o abuso di diritto negato? Prime riflessioni a margine dei rigetti sul differimento della pena per motivi di salute nel caso Cospito, dell'avv. Veronica Manca.
*Fonte: DirittoeGiustizia |