I dati di Unioncamere sulla composizione negoziata aggiornati al 12 maggio 2023

La Redazione
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22 Maggio 2023

Unioncamere ha diffuso i nuovi dati sulle procedure di composizione negoziata della crisi aggiornati allo scorso 12 maggio.

Secondo i nuovi dati forniti da Unioncamere, aggiornati al 12 maggio 2023, sono 767 le istanze di composizione negoziata presentate (secondo i dati aggiornati al 21 aprile 2023 erano 715), il maggior numero delle quali si riscontra in Lombardia, seguita dal Lazio, Emilia-Romagna, Veneto e Puglia, rappresentanti circa il 59% del totale delle istanze.

Delle istanze presentate in Italia, nel 72,62% dei casi sono state richieste misure protettive, mentre nel 46,41% dei casi sono state richieste misure sospensive. Solo 75 istanze (il 9,78%) riguardano gruppi di imprese (secondo i dati aggiornati a 21 aprile le istanze erano 60).

Aumentano le istanze archiviate, che passano da 287 a 316, il 41,7% del totale, mentre sono 54 le istanze rifiutate, il 7%, numero che rimane pressoché invariato rispetto ai dati del 21 aprile. Il documento precisa che per istanze “rifiutate” si intendono quelle respinte dal Segretario generale per decorrenza dei termini.

Quanto alle istanze chiuse, 39 si sono concluse con esito favorevole (erano 11 secondo i dati del 10 febbraio, 25 secondo quelli del 3 aprile e 32 secondo quelli del 21 aprile).

Di queste 32, la composizione negoziata ha portato:

  • in 9 casi alla conclusione di un contratto con i creditori ex art. 23, comma 1, lett. a) CCII (questo dato rimane invariato rispetto ai dati del 21 aprile);
  • in 10 casi è stato concluso un accordo ai sensi dell'art. 23, comma 1, lett. c), CCII;
  • in 8 casi si ha avuto accesso ad altre procedure di regolazione della crisi;
  • in 5 casi è stata presentata domanda di omologazione ex art. 23, comma 2, lett. b).

Fra le cause di esito negativo della procedura, la maggioranza relativa viene raggiunta dalle mancate prospettive di risanamento (38,92%, 123 istanze) e l'esito negativo delle trattative (105, quasi il 33,23%, mentre secondo i dati del 21 aprile erano 95).

Secondo il grafico che riporta l'utilizzo dello strumento a intervalli di 15 giorni, dopo una diminuzione nel ricorso alla composizione negoziata della crisi registrata ad aprile (rispetto al mese di marzo) si nota un nuovo aumento relativo al mese di maggio. Chiarisce il documento che in media, ogni quindici giorni vengono inviate 23 istanze di composizione negoziata.

Il documento fornisce anche un interessante grafico che indica il ricorso della composizione negoziata nei diversi settori merceologici, risultandone una maggior presenza dello strumento nei settori delle attività manifatturiere (20,2%), del commercio all'ingrosso e al dettaglio (17,9%) e delle costruzioni (12,8%).

Quanto all'analisi trimestrale delle istanze, si legge che "nel corso dei trimestri, il numero di istanze non inviate si è significativamente ridotto (circa il 44% in meno dal primo al quinto trimestre), mentre il numero di istanze inviate ha subito un lento ma costante aumento, a conferma un maggiore utilizzo dello strumento e di un maggior grado di fiducia nei confronti della composizione negoziata".

Per quanto riguarda gli elenchi degli esperti, figurano 3668 iscritti agli elenchi regionali, provenienti per lo più dalle Lombardia, dalla Toscana, dall'Emilia-Romagna, dal Veneto e dal Lazio (secondo i dati al 24 marzo, gli iscritti erano 3620, mentre secondo quelli al 21 aprile erano 3668). Di tutti questi iscritti, solo 316 (l'8,4%) hanno attualmente un incarico assegnato, mentre 15 ne hanno due.

La stragrande maggioranza degli esperti è ancora rappresentata dalla categoria dei commercialisti (80,5%), seguita poi da quella degli avvocati (18%). Ancora molto scarse risultano le iscrizioni dei dirigenti d'impresa e dei consulenti del lavoro.