Il COA Milano chiede chiarimenti in merito ai depositi sul Portale Deposito atti Penali

Redazione scientifica
20 Luglio 2023

Il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Milano, il 19 luglio 2023, ha assunto una delibera per chiedere chiarimenti al Governo e al Ministero della Giustizia in merito ai depositi sul PDP, a seguito del D.M. 18 luglio 2023.

Nella delibera del 19 luglio 2023, il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Milano evidenzia preliminarmente che, con decreto del 18 luglio 2023, il Ministero della Giustizia, a seguito di istanze dell'avvocatura e della magistratura, richiamando il precedente d.m. 4 luglio 2023, ha deliberato che l'efficacia di tale ultimo decreto «decorre dal quindicesimo giorno successivo alla pubblicazione dei regolamenti» di cui ai commi 1 e 3 dell'art. 87 del d.lgs. n. 150/2022 postergando di conseguenza l'obbligo del deposito mediante portale al quindicesimo giorno successivo all'emanazione dei regolamenti attuativi del processo penale telematico (scadenza ultima 31.12.2023).

Sottolinea, quindi, che il medesimo decreto del 18 luglio 2023 precisa che per i medesimi 103 atti individuati con il d.m. 4 luglio 2023 ai sensi dei commi 6-bis e 6-ter dell'art. 87 d.lgs. n. 150/2022, e ivi richiamati «è possibile, in via sperimentale, il deposito da parte dei difensori degli atti elencati nell'articolo 1».

Infine, l'art. 87, comma 6-quinquies del medesimo d.lgs. n. 150/2022 stabilisce che «per gli atti di cui al comma 6-bis e per quelli individuati ai sensi del comma 6-ter, l'invio tramite posta elettronica certificata non è consentito e non produce alcun effetto di legge».

Tanto premesso, il COA Milano rileva che nonostante l'auspicabile rinvio dell'obbligatorietà dell'efficacia dei depositi sul Portale deposito atti penali, il complesso quadro normativo che consegue al decreto ministeriale 18 luglio 2023 genera incertezze sulla possibilità, sin dal 20 luglio 2023, di depositare mediante PEC i 103 atti individuati dal decreto 4 luglio 2023, in forza del disposto del comma 6-quinquies, dell'art. 87 del d.lgs. n. 150/2022. Tali paventate incertezze nell'attuazione delle disposizioni legislative, stanno generando dubbi sulla concreta funzionalità del deposito telematico degli atti, con gravi ricadute sui richiamati obiettivi di maggiore efficienza e celerità nella definizione dei procedimenti e soprattutto sull'effettività dell'esercizio del diritto di difesa.

Dopo aver confermato la disponibilità dell'Ordine e di tutta l'Avvocatura di Milano a collaborare con le Autorità giudiziarie, per sostenere e promuovere ogni iniziativa volta allo sviluppo e alla diffusione del processo telematico ed espresso altresì viva preoccupazione per la situazione e per il suo evolversi, il COA di Milano chiede al Governo e al Ministero della Giustizia di chiarire se l'efficacia in via sperimentale dell'implementazione dell'utilizzo del Portale deposito atti penali valga ad inibire, per i medesimi atti individuati con d.m. 4 luglio 2023 ai sensi del comma 6-ter d.lgs. n. 150/2022, l'utilizzo delle PEC dedicate e individuate con provvedimento DGSIA 9 novembre 2020 e attualmente in vigore in forza dell'art. 87-bis d.lgs. n. 150/2022; chiede altresì di adottare nuovi e adeguati provvedimenti volti a garantire l'implementazione delle misure previste dalla riforma e ad assicurare il corretto ed efficace funzionamento delle procedure telematiche.

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