Guida alla redazione di atti telematici: ricorso per separazione giudiziale

21 Luglio 2023

Il focus esamina le modalità operative tramite le quali realizzare degli indici navigabili e dei link ai documenti allegati all'interno di un atto giudiziario, nel caso specifico: il ricorso per separazione giudiziale
Premessa

Con il Decreto ministeriale 37/2018, sono state apportate sostanziali modifiche al decreto ministeriale 55/2014 avente ad oggetto la liquidazione dei parametri forensi.

Tra la tante novità introdotte dal decreto in parola, vi è certamente quella legata alla redazione degli atti con tecniche informatiche: con l'originaria introduzione del comma 1-bis all'interno dell'art. 4 del d.m. 55/2014, è stato infatti previsto espressamente che la determinazione del compenso in favore del difensore – tenuto conto dei parametri generali previsti nel medesimo provvedimento sia di regola ulteriormente aumentato del 30% quando gli atti depositati con modalità telematiche sono redatti con tecniche informatiche idonee ad agevolarne la consultazione o la fruizione e, in particolare, quando esse consentono la ricerca testuale all'interno dell'atto e dei documenti allegati, nonché la navigazione all'interno dell'atto.

La disposizione de qua, in realtà, trae origine dal recepimento di una specifica corrente giurisprudenziale di merito nata presso il Tribunale di Torino.

Con la Sentenza n. 1497/2017 di detta Curia, poi seguita da numerose altre pronunce dello stesso tenore, il Tribunale torinese aveva infatti aumentato le spese di lite in favore della parte vittoriosa del 25%, applicando estensivamente il principio previsto dall'art. 4 del decreto parametri che consentiva - e tuttora consente - di premiare l'attività difensiva di particolare pregio.

Nel caso di specie, il giudicante, aveva ritenuto che la comparsa conclusionale depositata dalla parte convenuta potesse essere ritenuta, appunto, di particolare pregio, in quanto munita di collegamenti ipertestuali ai documenti richiamati (che, per l'occasione, erano stati anche allegati nuovamente alla busta informatica contenente la comparsa conclusionale) nonché di sommari e segnalibri.

Analizzando, però, più approfonditamente le disposizioni introdotte dal d.m. 37/2018, non si può non notare come il sopracitato nuovo comma 1-bis del d.m. 55/2014 utilizzasse l'accezione “di regola” nel prevedere l'aumento del 30% dei compensi.

Proprio tale accezione è stata utilizzata dalla giurisprudenza della Corte di Cassazione per sostenere come non potesse essere oggetto di valutazione da parte del Giudice di legittimità, l'eventuale mancato riconoscimento dell'aumento de quo.

Tale giurisprudenza è da ritenersi oggi superata in virtù della modifica apportata a detto comma dall'articolo 2, comma 1, lettera b) del d.m. 13 agosto 2022, n. 147, il quale ha sostituito il periodo è di regola ulteriormente aumentato del 30 per cento” con “è ulteriormente aumentato fino al 30 per cento”.

Ad oggi, quindi, si può ritenere che la redazione degli atti con tecniche telematiche, debba sempre sfociare in un aumento dell'importo dei compensi liquidati, salva però la discrezionalità del Giudice in ordine all'entità dell'aumento stesso.

Come realizzare indici navigabili in un ricorso per separazione giudiziale

Tutto ciò premesso, passiamo ora all'analisi effettiva delle modalità operative tramite le quali realizzare degli indici navigabili e dei link ai documenti allegati all'interno di un atto giudiziario.

Ponendo, ad esempio, di dover redigere un ricorso per separazione giudiziale con un classico editor di testo (come può essere Microsoft Word) potremo creare un indice ai capitoli e paragrafi contenuti all'interno del nostro atto; di seguito una breve guida operativa.

Dobbiamo innanzitutto tenere presente che gli indici funzionano sulla base di diversi livelli e permettono di passare da un punto all'altro del testo con un semplice click del mouse.

Ponendo, ad esempio, di voler suddividere il nostro indice in capitoli e paragrafi, non dovremo far altro che selezionare l'area di testo che intendiamo far diventare il nostro primo capitolo, e poi, dopo aver premuto il tasto destro del mouse, selezionare la voce “paragrafo” dal menu contestuale.

A questo punto verrà visualizzato un sub menù al centro dello schermo dal quale potremo selezionare il livello (ossia il grado gerarchico del capitolo o del paragrafo) cliccando sulla sezione “livello struttura”.

Ponendo di aver assegnato alla voce “in fatto” il primo livello gerarchico (e quindi il più alto), potremo, ad esempio, proseguire creando dei sotto paragrafi all'interno di questa prima area.

Immaginiamo, quindi, di aver creato due paragrafi all'interno del primo capitolo denominato “in fatto”, come – ad esempio – due sezioni chiamate “sul periodo di convivenza matrimoniale” e “in ordine al rapporto con i figli”, anche in questo caso, dopo aver selezionato il titolo e dopo aver premuto il tasto destro del mouse, potremo procedere alla selezione del “livello 2” del nostro indice navigabile.

Dopo aver completato tutta l'assegnazione dei livelli ai capitoli e paragrafi, potremo procedere alla redazione del vero e proprio indice ipertestuale.

Spostandoci, poi, all'inizio del nostro atto digitale, dovremo cliccare sul punto in cui far comparire il sommario e poi selezionare dal menu principale di word la linguetta “riferimenti” e successivamente, cliccare sulla voce “sommario”.

Una volta aperto il menu contestuale relativo ai sommari, potremo scegliere uno degli indici automatici proposti dal software che – dopo detta selezione – provvederà all'inserimento e alla creazione automatica di tutto il sommario.

Come generare link agli allegati

Dopo aver visto le modalità di creazione dei sommari navigabili, possiamo ora passare alle modalità di generazione dei link ipertestuali ai documenti allegati.

Premessa assolutamente imprescindibile è quella finalizzata a chiarire il funzionamento dei link ipertestuali nell'ambito del processo civile telematico: ad oggi è possibile “linkare” – e quindi collegare direttamente all'atto – qualunque allegato che sia però presente all'interno della medesima busta telematica. Non sarà, ad esempio, possibile effettuare un collegamento diretto fra l'atto che ci apprestiamo a depositare e un documento già presente nel fascicolo telematico.

Il momento della creazione dei link ipertestuali dovrà essere fissato in quel periodo temporale immediatamente antecedente alla creazione della busta telematica per l'invio. Non dovremo – quindi – semplicemente aver già redatto l'atto digitale, ma dovremo anche aver provveduto alla scansione e alla preparazione di tutti i documenti che vorremo inserire all'interno della busta telematica.

Tutti i documenti de quibus – nonché il nostro ricorso per separazione – dovranno essere inseriti all'interno della medesima cartella del nostro computer e non dovranno essere mai spostati dopo la creazione dei link ipertestuali.

Passando alle modalità operative di creazione del link, selezioneremo – come avevamo già fatto nel caso della redazione dell'indice navigabile –l'area di testo che vogliamo far diventare “cliccabile” e che quindi rappresenterà il vero e proprio collegamento.

Selezionando, ad esempio, la frase “allegato 1”, dovremo poi premere il tasto destro del mouse e scegliere la voce “collegamento” dal menù a tendina.

All'interno del menu contestuale che verrà visualizzato, sceglieremo poi la voce “inserisci collegamento”

La finestra di dialogo che apparirà, in realtà, consentirà all'utente numerose possibilità, tra cui la creazione ex novo del documento da collegare, la selezione di una pagina web invece che di un allegato (funzione di cui comunque si sconsiglia l'utilizzo, posto che le pagine web non sono sottoposte a quel processo di cristallizzazione proprio dei documenti depositati in giudizio)… etc.

Per allegare uno dei documenti già predisposti dall'utente, basterà raggiungere la cartella ove il documento è stato salvato – che si ricorda dovrà essere la stessa ove è stato inserito il ricorso – e selezionarlo cliccando sul nome del file e premendo poi “ok”.

Una volta creato il collegamento, il testo del link diventerà di colore blu e sottolineato, e potremo testarne il funzionamento cliccandoci sopra con il tasto sinistro del mouse mentre teniamo premuto il tasto CTRL del nostro computer.

Conclusioni

Per mero tuziorismo, si ricorda che la creazione del link ipertestuale non esonera il professionista dall'inserimento del documento all'interno della busta telematica, posto che quello realizzato è semplicemente un metodo di apertura “veloce” dell'allegato, il quale non si trova materialmente all'interno dell'atto telematico.

Tali modalità di redazione dell'atto, consentiranno al giudicante e alle controparti di fruire in modo più agevole e performante del nostro ricorso, consentendo al difensore di richiedere la liquidazione delle spese maggiorate ex art. 4 comma 1-bis d.m. 55/2014 come specificato in premessa.

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