Per la sicurezza in carcere la Polizia Penitenziaria utilizzerà i droni
21 Agosto 2023
Il capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, Giovanni Russo, e il direttore generale dell'Ente nazionale per l'aviazione civile, Alessio Quaranta, hanno sottoscritto un protocollo d'intesa che getta le basi per la sorveglianza degli istituti penitenziari per mezzo di sistemi di aeromobili a pilotaggio remoto (Unmanned aerial systems – Uas), c.d. droni.
L'intesa mira alla cooperazione e allo scambio di informazioni fra Dap ed Enac, al fine di stabilire principi e modalità di utilizzo dei droni dell'Amministrazione penitenziaria. In particolare, «sarà innalzato il grado di vigilanza grazie alla sorveglianza aerea del perimetro esterno e interno degli istituti e sarà più agevole svolgere attività di monitoraggio in caso di rivolte interne da parte dei detenuti o di manifestazioni di protesta all'esterno delle mura di cinta da parte di gruppi organizzati. L'uso di droni permetterà inoltre di rendere più efficaci le operazioni di ricerca di detenuti evasi e più incisiva la caccia ad altri droni utilizzati per introdurre oggetti illeciti nelle carceri. Infine, sarà più semplice monitorare dall'alto lo stato delle strutture penitenziarie, degli impianti di sicurezza e degli interventi di edilizia».
Il protocollo ha durata triennale e «individua una serie di scenari predefiniti in condizioni Visual line of sight (Vlos) e Beyond visual line of sight (Bvlos), a seconda che il pilota sia in grado di mantenere il contatto visivo continuativo con il mezzo aereo o che non abbia contatto visivo ma utilizzi strumenti che consentono di mantenerne il controllo». Sarà il personale del Corpo di Polizia penitenziaria qualificato dal Centro di eccellenza Apr dell'Aeronautica militare o in possesso di specifico titolo rilasciato da enti di addestramento Enac a pilotare i droni.
«Per noi si tratta di un accordo importantissimo – ha spiegato il capo del Dap, Russo – per controllare lo spazio aereo sopra gli istituti e soprattutto per contrastare l'introduzione illecita di telefoni, droga e a volte anche armi che vengono recapitati attraverso l'uso di droni. D'altronde, quando si aprono questi nuovi scenari tecnologici bisogna anche riflettere sul fatto che la criminalità, specialmente quella organizzata, cerchi subito di infiltrarcisi. Pertanto è necessario adottare contromisure idonee a prevenire e contrastare queste minacce».
«È il primo accordo di ampio respiro con una forza di polizia – ha sottolineato il direttore generale di Enac, Quaranta – poiché gli altri che abbiamo sottoscritto sono più che altro di natura tecnico-operativa. Proprio la sua ampiezza consentirà tutta una serie di spin-off per il futuro, con i quali sarà possibile ampliare e migliorare la collaborazione con l'Amministrazione penitenziaria».
*Fonte: DirittoeGiustizia
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