Vittime di reato: la Commissione UE propone maggiori tutele affinché le vittime siano informate dei loro diritti e dispongano delle risorse per denunciare

La Redazione
La Redazione
28 Agosto 2023

La Commissione UE, il 12 luglio 2023, ha presentato una proposta volta a modificare la direttiva 2012/29/UE che istituisce norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato e che sostituisce la decisione quadro 2001/220/GA. La Commissione propone un aggiornamento della direttiva del 2012 al fine di garantire una chiara informazione per le vittime dei loro diritti e della sussistenza delle risorse necessarie per denunciare un reato. Inoltre, punto di forza della proposta, che s'inserisce nella Strategia sui diritti delle vittime 2020-2025, è il rafforzamento della tutela delle donne vittime di violenza.

La proposta presentata dalla Commissione UE il 12 luglio 2023 andrà a modificare la direttiva 2012/29/UE che istituisce norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato e che sostituisce la decisione quadro 2001/220/GA (recepita in Italia con il d.lgs. n. 212/2015).

Con tale proposta, la Commissione UE definisce una serie di misure volte a migliorare la capacità delle vittime di esercitare i loro diritti nel quadro della direttiva sui diritti delle vittime, strumento orizzontale principale in tale materia e stabilisce un catalogo di diritti, tra cui il diritto all'informazione, il diritto all'assistenza e alla protezione in base alle esigenze individuali delle vittime, i diritti procedurali e il diritto di ottenere una decisione sul risarcimento da parte dell'autore del reato a conclusione del procedimento penale.

L'adozione della direttiva sui diritti delle vittime nel 2012 ha rappresentato uno sviluppo cruciale nel rafforzamento dei diritti delle vittime e della giustizia, svolgendo un ruolo fondamentale nella creazione di uno spazio europeo di libertà, sicurezza e giustizia. Tuttavia, sono state individuate diverse lacune nella sua applicazione concreta, che la revisione della direttiva ha lo scopo di affrontare.

Pertanto, alla luce di tali carenze, la Commissione UE propone un aggiornamento della direttiva del 2012 al fine di garantire una chiara informazione per le vittime dei loro diritti e della sussistenza delle risorse necessarie per denunciare un reato.

Tale tutela rafforzata prevede per le vittime una linea telefonica verde universale di sostegno con un numero valido in tutta Europa (digitando il 116 006) e un sito web che consenta anche chat ed e-mail.

Caposaldo della proposta, che s'inserisce nella Strategia sui diritti delle vittime 2020-2025, è indubbiamente, il rafforzamento della tutela delle donne poiché la direttiva si applicherà in aggiunta alla proposta di direttiva sulla violenza contro le donne.

La proposta, modificando il precedente quadro normativo, ritiene necessario ridisegnare il diritto al risarcimento, che non deve essere oggetto di un procedimento separato, affinché le vittime ottengano il pagamento immediatamente dopo la sentenza. Inoltre, lo Stato dovrebbe procedere al risarcimento tempestivo alla vittima, con successiva azione di rivalsa sull'autore del reato.

Rimane ferma la possibilità per le vittime di reati in altri Stati extra-UE di sporgere denuncia nel Paese di residenza. Saranno poi le autorità di questo Stato a trasmetterle allo Stato UE dove il reato è stato commesso.

A ciò si aggiunge una maggiore possibilità per le vittime di partecipare ai procedimenti penali in teleconferenza, opzione limitata nella direttiva 2012/29 alla sola raccolta di prove da parte delle vittime nei casi transfrontalieri, ma – con la nuova proposta- si estenderà alla partecipazione nel procedimento penale.

Inoltre, la proposta della Commissione contiene la richiesta agli Stati di garantire misure di sicurezza parametrate a persone particolarmente vulnerabili come minori, anziani, individui con disabilità e vittime di reati d'odio. Si introduce anche una norma che impone di consentire di denunciare i reati attraverso le nuove tecnologie dell'informazione.

Oltre a un potenziamento delle misure per le vittime minorenni, l'art. 23 della proposta richiede agli Stati di applicare misure di protezione come la presenza continua o temporanea delle autorità di polizia, gli ordini di interdizione, di restrizione o di protezione. Se il reato coinvolge il titolare della responsabilità genitoriale, gli Stati dovranno ritenere in primis l'interesse superiore del minore.

La proposta della Commissione UE passerà all'esame del Parlamento e del Consiglio UE.