Digital Service Act: quali sono le novità in vigore per le Big Tech

La Redazione
28 Agosto 2023

Si tratta del Regolamento (UE) 2022/2065 del 19 ottobre 2022 relativo a un mercato unico dei servizi digitali e che modifica la direttiva 2000/31/CE (regolamento sui servizi digitali). A partire dal 25 agosto scorso sono entrate in vigore alcune novità importanti per le c.d. Big Tech.

Un’applicazione progressiva

La nuova normativa sui servizi digitali è in realtà entrata in vigore il 16 novembre 2022, momento dal quale le piattaforme online hanno avuto 3 mesi per comunicare il numero degli utenti finali attivi. Sulla base dei numeri forniti, la Commissione Europea ha potuto valutare se una piattaforma dovesse essere designata come piattaforma o motore di ricerca di grandi dimensioni.

Il successivo 25 aprile 2023 sono state adottate le prime decisioni di designazione da parte della Commissione, momento dal quale è iniziato a decorrere il termine di 4 mesi per conformarsi agli obblighi previsti dalla normativa sui servizi digitali.

Si così giunti alla data dal 25 agosto 2023, momento in cui le c.d. Big Tech, ovvero le VLOP (very large online platforms) e le VLOSE (very large online search engines) hanno dovuto adeguarsi alle nuove disposizioni.

La data in cui sarà completamente entrato in vigore il Digital Service Act è il 17 febbraio 2024: da allora la nuova disciplina sarà pienamente applicabile a tutte le entità che rientrano nel suo ambito di applicazione.

Quali sono le Big Tech interessate dalle novità

Si tratta di piattaforme e motori di ricerca che superano i 45 milioni di utenti mensili attivi in Europa, il 10% della popolazione dell’Unione. Tra i social ci sono Facebook, Instagram, Snapchat, TikTok, Twitter (ora X), Linkedin, Pinterest, YouTube. Tra i servizi di prenotazione booking.com e tra i marketplace Amazon, Zalando, Google Shopping, Alibaba, AliExpress. Rientrano nella categoria anche agli store per le applicazioni Apple App Store e Google Play, nonchè Google Maps e Wikipedia, infine i motori di ricerca Google e Bing di Microsoft.

Novità per le Big Tech

Complessivamente, la nuova normativa sui servizi digitali migliora i meccanismi per la rimozione dei contenuti illegali e per l'efficace tutela dei diritti fondamentali degli utenti online, compresa la libertà di parola. Crea, inoltre, un maggiore controllo pubblico sulle piattaforme online. In particolare, a partire dal 25 agosto 2023, le Big Tech dovranno:

  • dotarsi di un “punto di contatto”, ovvero un team che si occuperà delle segnalazioni di contenuti illegali provenienti da autorità e utenti che dovranno essere gestite con un sistema più semplice ed efficace;
  • procedere all’analisi dei rischi sistemici derivanti dalla progettazione o dal funzionamento del loro servizio e dei suoi relativi sistemi, compresi i sistemi algoritmici, o dall'uso dei loro servizi. La valutazione dovrà essere ripetuta una volta all’anno e prima dell’introduzione di nuove funzionalità. Tra i rischi sistemici rientrano la diffusione di contenuti illegali ed eventuali effetti negativi per l’esercizio dei diritti fondamentali (tra cui il rispetto della vita privata e familiare, la tutela della privacy, la libertà di informazione e di espressione, il pluralismo dei media e la non discriminazione). Al fine di mitigare i rischi, i fornitori delle piattaforme dovranno progettare dei loro sistemi di raccomandazione e di qualsiasi altro sistema algoritmico pertinente; introdurre sistemi di moderazione dei contenuti; prevedere condizioni generali applicabili e sistemi di selezione e presentazione delle pubblicità. In presenza di minacce incombenti sulla salute o la sicurezza delle persone, si dovranno attivare protocolli di crisi o misure d’emergenza volte a sminuirne l’effetto nocivo;
  • garantire ulteriore trasparenza della pubblicità online.

(Fonte: Diritto e Giustizia)

Per maggior approfondimento leggi anche:

  • Le tutele per i minori previste da DSA e GDPR nell’attività di marketing, su ius.giuffrefl.it/PRIVACY
  • Tutele combinate tra DSA e GDPR per i sistemi di raccomandazione e profilazione online, su ius.giuffrefl.it/PRIVACY

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