Garante Privacy e CNF tornano sulle violenze di Caivano e Palermo

La Redazione
31 Agosto 2023

Il Garante Privacy e il CNF si sono espressi nuovamente sulle violenze avvenute a Caivano e Palermo ed hanno sottolineato l'importanza della protezione dei dati personali delle vittime in questione.

Nonostante le regole deontologiche dei giornalisti impongano di rappresentare fatti di cronaca di questa gravità senza riportare i dettagli per individuare le vittime di violenza, il Garante per la protezione dei dati personali ha avviato un'istruttoria nei confronti dei siti che hanno diffuso le generalità della ragazza che ha subito la violenza sessuale a Palermo, ricordando che «la diffusione dei dati personali della ragazza, oltre che in contrasto con la normativa in materia di protezione dei dati personali, viola un preciso precetto penale (art. 734-bis c.p.)».

Inoltre, l'Autorità ha evidenziato «il rischio che la pubblicazione dei nomi e cognomi dei violentatori finisca per rendere comunque identificabile in via indiretta la ragazza», invitando tutti gli operatori dell'informazione ad astenersi dall'ulteriore divulgazione delle generalità della vittima e ad adottare forme di comunicazione coerenti con la tutela della dignità della persona.

Anche il CNF si è espresso a riguardo, esprimendo apprezzamento per il recente comunicato congiunto dei Comitati Pari Opportunità (CPO) degli Ordini Forensi italiani e sottolineando l'importanza dell'attenzione dedicata agli ultimi orrendi casi di stupri di massa avvenuti, oltre che a Palermo, anche a Caivano.

Tra gli obiettivi della Commissione del CNF, troviamo:

  • il ruolo fondamentale svolto dall'avvocatura nella lotta alla violenza contro le donne: «non solo con la difesa tecnica, ma anche con un impegno costante nella formazione specifica per garantire la massima tutela alle vittime al fine di evitare fenomeni di vittimizzazione secondaria e di prevenire la reiterazione della violenza». Tale formazione, «rivolta agli iscritti, mira non solo a fornire una difesa legale, ma anche a contribuire al recupero degli autori di violenza, promuovendo così la cessazione degli abusi».
  • l'intensificazione delle attività di formazione ed educazione sociale, «grazie anche a collaborazioni con istituzioni, associazioni e cittadini, e attraverso l'organizzazione di tavoli di lavoro, corsi di formazione e interventi nelle scuole», al fine di «promuovere una società più giusta e consapevole».

Per un maggiore approfondimento, vedi anche la news: “Violenza a Palermo, il Garante Privacy interviene sulla condivisione del video”.

(Fonte: Diritto e Giustizia)

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