Estinzione anticipata di un finanziamento e tutela del consumatore
18 Settembre 2023
La Corte di Cassazione ha sancito i seguenti principi di diritto:
In merito al primo principio, ha affermato che l'effettività del diritto del consumatore alla riduzione del costo totale del credito risulterebbe sminuita qualora la riduzione del credito potesse limitarsi alla presa in considerazione dei soli costi presentati dal soggetto concedente il credito come dipendenti dalla durata del contratto, dato che i costi e la loro ripartizione sono determinati unilateralmente dalla banca. Inoltre, limitare la possibilità di riduzione del costo totale del credito ai soli costi espressamente correlati alla durata del contratto comporterebbe il rischio che il consumatore si veda imporre pagamenti non ricorrenti più elevati al momento della conclusione del contratto di credito. In merito al secondo principio, ha affermato che una clausola che escludesse il rimborso dei costi sostenuti consentirebbe all'ente finanziatore di trattenere somme parametrate all'intera durata del contratto, nonostante la prestazione sia stata limitata ad un arco temporale inferiore. Sarebbe quindi una clausola vessatoria che rientra in quelle previste dall'art. 33 D.Lgs. 206/2005, norma imperativa tesa a sostituire all'equilibrio formale, che il contratto determina fra i diritti e gli obblighi delle parti contraenti, un equilibrio reale, finalizzato a ristabilire l'uguaglianza tra queste ultime nei contratti in cui è parte il consumatore. Trattandosi di clausola vessatoria e quindi di natura abusiva, il giudice ha il dovere di rilevare, anche d'ufficio, la sua nullità. |