Il figlio nato da PMA eterologa praticata da due donne ha diritto a mantenere con entrambe le genitrici un rapporto sano ed equilibrato

La Redazione
16 Ottobre 2023

Il tribunale per tutelare il minore è chiamato a valutare l'effettivo pregiudizio subito, nel caso di condotte perpetrate dalle madri contrarie ai canoni della genitorialità.  

Nell'ottica di tutela degli interessi del figlio minore nato da PMA eterologa praticata da due donne, il tribunale è chiamato ad una valutazione più approfondita della peculiare storia di vita del minore, che versa in una condizione deteriore rispetto a quella degli altri bambini, già solo in ragione dell'orientamento sessuale delle persone che hanno posto in essere il progetto procreativo. Peraltro la nascita nel nucleo familiare tra genitori dello stesso sesso, la crescita del figlio in tale contesto, la cessazione della convivenza tra i due genitori e la drastica interruzione di rapporti tra un genitore ed il figlio per esplicita e netta volontà ostruzionistica dell'altro sono elementi che giustificano, da parte del tribunale, la trasmissione degli atti al P.M. minorile, affinché, per quanto di sua competenza ed ai sensi degli artt. 330, 333 e ss., possa accertare l'esistenza o meno di gravi ripercussioni sul benessere psicofisico del minore connesse alle condotte genitoriali di pervicace ed ostinato diniego di accesso nella vita del figlio del genitore sociale possano essere di effettivo pregiudizio per il minore stesso, in quanto contrarie ai canoni della genitorialità.  

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