Direttiva sulle armi: la sua tardiva trasposizione nell’ordinamento di uno Stato UE mette in pericolo la sicurezza pubblica e comporta una sanzione pecuniaria

La Redazione
16 Novembre 2023

La CGUE, interrogata dalla Commissione, che aveva chiesto di condannare la Svezia al pagamento di sanzioni pecuniarie per la trasposizione tardiva delle modifiche alla Direttiva 91/477/CEE sulle armi nel proprio ordinamento nazionale, ha dichiarato (9 novembre 2023, C-353/22) che la Svezia è venuta meno all'obbligo derivante dalla direttiva modificata poiché, come da essa stessa ammesso, non ha adempiuto alla trasposizione alla data del 26 settembre 2019. La Corte ha così condannato la Svezia al pagamento di 8.500.000 euro alla Commissione, constatando che la gravità dell'inadempimento è acuita dal suo potenziale impatto sugli obiettivi di sicurezza pubblica e di protezione contro la criminalità transfrontaliera.

Il 26 luglio 2019 la Commissione ha invitato la Svezia a conformarsi alla direttiva modificata sulle armi (Direttiva 91/477/CEE del Consiglio, del 18 giugno 1991, relativa al controllo dell'acquisizione e della detenzione di armi, come modificata dalla direttiva (UE) 2017/853 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 maggio 2017) entro il 26 settembre 2019.

Il termine per la trasposizione di tali modifiche nell'ordinamento svedese era scaduto il 14 settembre 2018. Nel maggio 2022 la Commissione ha chiesto alla Corte di giustizia di dichiarare che la Svezia non aveva trasposto tali modifiche nel proprio ordinamento nazionale. Essa ha altresì chiesto alla Corte di condannare la Svezia al pagamento di sanzioni pecuniarie.

Il 17 luglio 2023 la Commissione ha informato la Corte che la Svezia aveva trasposto tali modifiche nel proprio ordinamento nazionale il 1° luglio 2023.

La Corte constata anzitutto che la Svezia, come da essa stessa ammesso, non ha trasposto la direttiva modificata alla data del 26 settembre 2019. Essa dichiara pertanto che la Svezia è venuta meno all'obbligo derivante dalla direttiva modificata.

Per quanto riguarda la condanna a una somma forfettaria per la trasposizione tardiva della direttiva, la Corte constata che la gravità di tale inadempimento è certa. Ciò è tanto più vero in quanto la direttiva modificata introduce norme più rigorose per le armi da fuoco più pericolose, semiautomatiche o trasformate, e disciplina i diritti e gli obblighi degli intermediari e degli armaioli in relazione alle operazioni aventi ad oggetto munizioni sospette. Inoltre, la gravità dell'inadempimento è acuita dal suo potenziale impatto sugli obiettivi di sicurezza pubblica e di protezione contro la criminalità transfrontaliera.

Infine, la Corte rileva che l'inadempimento si è protratto per quasi cinque anni, ossia dal 14 settembre 2018 al 1° luglio 2023.

Date tali circostanze, la Corte fissa in 8.500.000 euro l'importo della somma forfettaria che la Svezia deve pagare alla Commissione per aver trasposto tardivamente la direttiva modificata.