Tax ruling: per l’Avv. Gen. va annullata la sentenza sulle agevolazioni ad una società non fiscalmente residente nello Stato dove opera, poiché aiuti illegali

La Redazione
16 Novembre 2023

Nelle conclusioni (C-465/20 P) del 9 novembre 2023, l'Avv. Generale della CGUE Giovanni Pitruzzella ritiene corretto (come statuito dalla Commissione UE) che i ruling fiscali emessi dall'Irlanda, nell'escludere dall'imponibile gli utili derivanti dall'uso delle licenze di proprietà intellettuale detenute due società di una Big Tech multinazionale statunitense che produce sistemi operativi, smartphone, computer e dispositivi multimediali, costituite in base al diritto irlandese, ma non fiscalmente residenti in Irlanda, avessero conferito a tali società un aiuto di Stato illegale e incompatibile con il mercato interno di cui aveva beneficiato il gruppo societario. Il Tribunale UE ha annullato la decisione della Commissione, ritenendo che quest'ultima non avesse dimostrato l'esistenza di un vantaggio derivante dall'adozione dei ruling fiscali. Nell'attesa che la CGUE statuisca sulla richiesta di annullamento della sentenza del Tribunale UE presentatagli dalla Commissione, anche l' Avv. Gen., nelle sue conclusioni, suggerisce il rinvio della causa al Tribunale UE affinché possa nuovamente decidere nel merito.

Il «ruling fiscale» consente alle imprese di ottenere dall'amministrazione tributaria una decisione anticipata sul trattamento fiscale al quale saranno assoggettate. Nel 1991 e nel 2007 l'Irlanda ha emesso due ruling fiscali nei confronti di due società di una Big Tech multinazionale statunitense che produce sistemi operativi, smartphone, computer e dispositivi multimediali, costituite in base al diritto irlandese, ma non fiscalmente residenti in Irlanda.

I ruling approvavano il metodo con cui le due società proponevano di determinare gli utili imponibili in Irlanda derivanti dalle attività delle loro succursali irlandesi. Nel 2016 la Commissione europea ha ritenuto che i ruling fiscali, nell'escludere dall'imponibile gli utili derivanti dall'utilizzazione delle licenze di proprietà intellettuale detenute dalle due società, avessero conferito a quest'ultime, tra il 1991 e il 2014, un aiuto di Stato illegale e incompatibile con il mercato interno di cui aveva beneficiato la predetta Big Tech nel suo complesso e ha ingiunto all'Irlanda di procedere al suo recupero. Nel 2020, adito dall'Irlanda e dalle due società, il Tribunale dell'Unione ha annullato la decisione della Commissione, ritenendo che quest'ultima non avesse dimostrato l'esistenza di un vantaggio derivante dall'adozione dei ruling fiscali (1) .

La Commissione si rivolge alla Corte di Giustizia per ottenere l'annullamento della sentenza del Tribunale. Nelle sue conclusioni, l'Avvocato generale Giovanni Pitruzzella suggerisce alla Corte di annullare la sentenza e di rinviare la causa al Tribunale per una nuova decisione nel merito.

Secondo l'Avvocato generale, il Tribunale ha commesso una serie di errori di diritto laddove ha giudicato che la Commissione non avesse sufficientemente provato che le licenze di proprietà intellettuale detenute dalle due società e i relativi profitti, generati dalle vendite dei prodotti della Big Tech al di fuori degli USA, dovevano essere attribuiti a fini fiscali alle succursali irlandesi. L'avvocato generale ritiene altresì che il Tribunale non abbia correttamente valutato la sussistenza e le conseguenze di taluni errori metodologici che, secondo la decisione della Commissione, viziavano i ruling fiscali. Ad avviso dell'Avvocato generale, è pertanto necessaria una nuova valutazione da parte del Tribunale.

(1) Sentenza del 15 luglio 2020, T-778/16 e T-892/16 (v. altresì il comunicato stampa n. 90/20).