Il bollettino di novembre 2023 della Corte di Giustizia e del Tribunale europeo
12 Dicembre 2023
Riportiamo di seguito l'elenco delle sentenze della Corte di Giustizia e del Tribunale europeo che, in considerazione delle questioni di diritto affrontate, meritano particolare attenzione. I. Protezione dei dati personali Judgment of the Court of Justice (Fifth Chamber) of 16 November 2021, Ligue des droits humains (Verification by the supervisory authority of data processing), C-333/22 Trattamento dei dati personali: per la CGUE l'interessato deve poter impugnare le decisioni prese da un'autorità di controllo sull'accesso ai propri dati La CGUE, in risposta alla Corte d'appello di Bruxelles, adita da un cittadino riguardo al trattamento dei propri dati personali, ha affermato (16 novembre 2023, C-333/22) che l'autorità di controllo competente, informando l'interessato dell'esito delle verifiche, adotta una decisione giuridicamente vincolante che deve poter essere oggetto di ricorso sulla legittimità del trattamento di dati. L'autorità di controllo, secondo il diritto UE, deve informare l'interessato di aver eseguito tutte le verifiche necessarie e del suo diritto di proporre ricorso giurisdizionale. Tuttavia, qualora non vi ostino obiettivi di interesse pubblico, gli Stati membri devono prevedere che l'informazione dell'interessato possa andare oltre tali informazioni minime. Nei casi in cui l'informazione fornita all'interessato sia stata limitata allo stretto necessario, il giudice deve poter verificare la motivazione e gli elementi di prova sui quali si fondano tali decisioni. II. Concorrenza: aiuti di Stato Judgment of the General Court (Ninth Chamber) of 15 November 2021, Gaming and Betting Association v Commission, T-167/21 III. Ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri 1. Copyright Judgment of the Court of Justice (First Chamber) of 23 November 2021, Seven.One Entertainment Group, C-260/22 2. Marchio UE Judgment of the General Court (Third Chamber) of 22 November 2021, Shaman Spirits v EUIPO – Global Drinks Finland (LAPLANDIA Land of purity and others), T-679/22 IV. Internet e commercio elettronico: e-commerce Judgment of the Court of Justice (Second Chamber) of 9 November 2021, Google Ireland and Others, C-376/22 Lotta ai contenuti illeciti online: imporre obblighi generali e astratti ai fornitori di piattaforme social di altri Stati UE viola la direttiva e-commerce La CGUE (9 novembre 2023, C-376/22), interrogata sulla legittimità di una legge austriaca che obbliga i fornitori nazionali ed esteri di piattaforme di comunicazione a predisporre meccanismi di dichiarazione e verifica dei contenuti illeciti, ha affermato che uno Stato membro non può imporre al fornitore di una piattaforma di comunicazione stabilito in un altro Stato membro obblighi generali e astratti. Ai sensi della Direttiva 2000/31/CE (direttiva e-commerce), la libera circolazione dei servizi della società dell'informazione provenienti da altri Paesi membri può essere limitata solo attraverso provvedimenti adottati “caso per caso”. Un approccio differente, infatti, mina la fiducia reciproca tra gli Stati membri ed è contrario al diritto UE che garantisce la libera circolazione dei servizi attraverso il principio del controllo nello Stato membro di origine del servizio interessato. V. Politica economica e monetaria: meccanismo di risoluzione unico
VI. Politica sociale (parità di trattamento in materia di occupazione e di sicurezza sociale) Judgment of the Court of Justice (Grand Chamber) of 28 November 2021, Commune d'Ans, C-148/22 Simboli religiosi sul luogo di lavoro: una P.A. può vietare ai dipendenti di indossarli per la finalità legittima di creare un ambiente amministrativo neutro La CGUE (28 novembre 2023, C-148/22) ha risposto negativamente al Tribunale del lavoro di Liegi che chiedeva se la regola di rigorosa neutralità stabilita da un Comune belga, che aveva vietato a una sua dipendente di indossare il velo islamico sul luogo di lavoro, desse luogo a una discriminazione contraria al diritto dell'UE (ai sensi della Direttiva 2000/78/CE sulla parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro). Nel caso in esame, la dipendente invocava l'accertamento della violazione della sua libertà di religione e della discriminazione subita. La CGUE ha affermato che, al fine di creare un ambiente amministrativo totalmente neutro, una P.A. può vietare di indossare in modo visibile sul luogo di lavoro qualsiasi segno che riveli convinzioni filosofiche o religiose. Una regola del genere non è discriminatoria se viene applicata in maniera generale e indiscriminata a tutto il personale di tale amministrazione e si limita allo stretto necessario. Spetta ai giudici nazionali verificano se le misure adottate realizzino una conciliazione tra la libertà di religione e le finalità legittime che sono alla base di tale divieto. VII. Protezione dei consumatori: clausole abusive Judgment of the Court of Justice (Fourth Chamber) of 9 November 2021, Všeobecná úverová banka, C-598/21 VIII. Sentenza emessa in precedenza 1. Politica economica e monetaria: meccanismo di risoluzione unico Judgment of the General Court (Seventh Chamber), 25 October 2023, BNP Paribas Public Sector v SRB, T-688/21 Riferimenti giurisprudenziali |
