PCT e d.m. n. 217/2023: chiarimenti sulla possibilità di effettuare notifiche in proprio a mezzo PEC

Nicola Gargano
15 Gennaio 2024

A seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del d.m. 29 dicembre 2023, n. 217, sono state diffuse notizie fuorvianti sulla possibilità di effettuare notifiche in proprio a mezzo PEC. Di seguito alcuni chiarimenti del nostro direttore Avv. Nicola Gargano.

In merito, deve osservarsi che se da un lato è vero che l'abrogazione dell'art. 18 d.m. n. 44/2011 interviene sulle notifiche in proprio a mezzo PEC, le stesse rimangono regolamentate dalla normativa primaria che non è stata abrogata (art. 3-bis l. n. 53/1994).

L'unica problematica inerisce alla possibilità di considerare la procura allegata alla PEC come apposta in calce. Tuttavia, in ordine alla procura si ribadisce come la costante giurisprudenza, anche della Suprema Corte, non ritenga necessaria la notifica della procura che tuttavia è opportuno allegare alla PEC solo per dimostrare che la stessa è stata conferita in un momento antecedente la notifica stessa in caso di notifica di atti non precedentemente depositati in giudizio.

Peraltro, lo stesso art. 83 c.p.c. sancisce che la procura si considera apposta in calce anche se rilasciata su foglio separato che sia però congiunto materialmente all'atto cui si riferisce o su documento informatico separato sottoscritto con firma digitale e congiunto all'atto cui si riferisce mediante strumenti informatici, individuati con apposito decreto del Ministero della Giustizia.

Tali strumenti telematici sono appunto la busta telematica e la PEC che continuano ad essere gli strumenti individuati dal d.m. per la trasmissione degli atti telematici e delle notifiche.

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