Revoca dell’immunità parlamentare: irricevibile il ricorso contro la richiesta della Procura europea in quanto misura necessaria per l’efficacia delle indagini
17 Gennaio 2024
Sulla base di un'indagine sulla gestione delle indennità parlamentari, il 15 dicembre 2022, la procuratrice capo della Procura europea ha chiesto alla presidente del Parlamento europeo di revocare l'immunità parlamentare di E.K., ex vicepresidente del Parlamento europeo. La presidente del Parlamento europeo ha deciso di annunciare la richiesta dinanzi alla seduta plenaria del Parlamento e di deferirla alla commissione Affari giuridici. E.K. chiede al Tribunale dell'Unione europea di annullare sia la domanda della procuratrice capo della Procura europea sia la decisione della presidente del Parlamento europeo. Con la sua ordinanza, il Tribunale respinge il ricorso di E.K. in quanto irricevibile nella sua interezza, perché gli atti in questione non sono impugnabili. La richiesta di revoca dell'immunità è una misura preliminare e necessaria per garantire l'efficacia delle indagini quando l'immunità di cui gode una persona costituisce un ostacolo all'indagine che la riguarda. Essa non comporta, di per sé, la revoca dell'immunità di E.K. e non può avere impatto sui suoi diritti o sui suoi obblighi. Il Tribunale conclude che tali atti non contengono alcuna posizione definitiva né della Procura europea quanto all'indagine avviata nei confronti di E.K., né del Parlamento quanto alla sua situazione giuridica. Inoltre, essi non producono effetti giuridici obbligatori idonei ad incidere sui suoi interessi, modificando in misura rilevante la sua situazione giuridica. Il Tribunale rileva che, fino all'adozione della decisione finale del Parlamento, la ricorrente continua a beneficiare della protezione derivante dai privilegi e dalle immunità concessi dal diritto dell'Unione. |