Arriva l’ok della Camera alla riforma della prescrizione ma il CSM chiede una norma transitoria
18 Gennaio 2024
Il testo passa ora all'esame del Senato ma intanto il plenum del CSM ha approvato un parere sul disegno di legge del Governo che mira a reintrodurre la prescrizione nel nostro ordinamento. Il parere sottolinea i rischi di un considerevole aumento della lunghezza dei giudizi in assenza di una disciplina transitoria, con conseguenze talmente gravi da rischiare di pregiudicare gli obiettivi concordati con l'Europa in sede di PNRR. Il disegno di legge introduce infatti all'art. 1 il nuovo articolo 159-bis c.p., che prevede un'ulteriore autonoma causa di sospensione della prescrizione a seguito di sentenza di condanna, stabilendo che il corso della prescrizione rimanga sospeso per un tempo non superiore a due anni in seguito alla sentenza di condanna di primo grado e per un tempo non superiore a un anno in seguito a sentenza di appello di conferma della condanna di primo grado e a stabilire la decorrenza dei periodi di sospensione. Il periodo di sospensione è comunque computato ai fini della prescrizione nel caso di superamento dei termini di sospensione previsti per la pronuncia della sentenza di impugnazione, proscioglimento dell'imputato o di annullamento della sentenza di condanna nella parte relativa all'accertamento della responsabilità o di accertamento di nullità. L'art. 2 prevede poi l'abrogazione dell'art. 344-bis c.p.p. che ha introdotto l'istituto dell'improcedibilità per superamento dei termini di durata massima del giudizio di impugnazione. L'art. 3 prevede alcune modifiche di coordinamento al codice di procedura penale. L'art. 4 reca una modifica di coordinamento alle norme di attuazione del medesimo codice in materia di monitoraggio dei termini, manca però una vera e propria disciplina transitoria. Con questo intervento legislativo, l'istituto della prescrizione risulta disciplina da un mix di norme che rischiano di mettere in difficoltà i giudici nell'individuare la legge più favorevole al reo: la ex Cirielli del 2005, la Riforma Orlando del 2017, la “Spazzacorrotti” di Bonafede del 2019, la Riforma Cartabia del 2021 e la nuova riforma. Per questo motivo il CSM chiede di introdurre una norma transitoria, per chiarire l'ambito di applicazione temporale della nuova riforma e evitare così problemi di interpretazione. *Fonte: DirittoeGiustizia |