RPD settore bancario, la prima indagine coordinata tra Garante e ABI

La Redazione
23 Febbraio 2024

Con una ricerca coordinata dall’ABI (Associazione Bancaria Italiana) sono state messe in luce le peculiarità e il ruolo svolto dal Responsabile della protezione dei dati personali (RPD), figura introdotta in Italia con il Regolamento (UE) 2016/679, all’interno del sistema bancario.

Questa indagine è il primo progetto intrapreso dal Garante e dall’ABI per costruire una “Rete di Responsabili della protezione dati nel settore bancario”, ovvero un gruppo di lavoro permanente con finalità di scambio e confronto tra l’Autorità privacy e i vari Responsabili della protezione dei dati coinvolti nella gestione del trattamento di dati così complessi.

Secondo il Garante, punto di partenza per l’attività del gruppo di lavoro è verificare lo stato di radicamento della funzione di Responsabile della protezione dati all’interno delle banche dopo cinque anni dall’istituzione di tale figura. A tal fine, è stato somministrato un questionario ad hoc, al quale hanno risposto 87 banche tra individuali e capogruppo di gruppi bancari, con il quale sono state proposte domande sulla designazione, sui requisiti necessari per poter svolgere i compiti assegnati, sulle risorse, sul ruolo e sulla posizione nell’ambito dell’organizzazione societaria.  Dal questionario è emerso che i RPD sono nominati con atto di designazione, hanno una formazione in ambito giuridico, economico e tecnico nonché un’esperienza tra i 3 e gli 8 anni.

Quanto ai suggerimenti, emerge un dato significativo, ovvero l’attenzione per i rischi collegati all’intelligenza artificiale e l’esigenza di coordinamento tra le Autorità e le normative sia nazionali che europee del settore finanziario.

Per il Garante, i RPD svolgono un ruolo chiave nell’osservanza della disciplina dettata in materia di privacy all’interno delle organizzazioni e, infatti, ha anche promosso la formazione di “reti di RPD” per settori omogenei.

Riguardo l’iniziativa intrapresa in materia bancaria, ovvero del coordinamento tra ABI e Garante, il Presidente dell’ABI così si esprime: «nella prospettiva dell’intelligenza artificiale occorrono principi etici, trasparenza, responsabilità sociale per la sicurezza e la protezione dei dati. Le banche italiane sono fortemente impegnate in continue innovazioni tecnologiche, investendo nella creazione e diffusione di una cultura della protezione dei dati. Il progetto che ci vede coinvolti è il primo esempio della costituzione di una ‘Rete’ dei Responsabili della protezione dei dati nel settore privato e ciò rappresenta per ABI un segnale di forte riconoscimento dell’impegno delle banche. La creazione delle Rete è quindi per tutto il mondo bancario occasione per affrontare e approfondire tematiche su cui è sempre più indispensabile ottenere indirizzi chiari, che possano facilitare la conformità alle norme». Mentre il Presidente del Garante Privacy così si esprime: «iniziative simili sono estremamente importanti non soltanto perché rappresentano un’occasione di confronto sull’importanza di una tutela effettiva dei dati personali, ma anche perché consentono di comprendere l’importanza della protezione dei dati per lo sviluppo armonico della nostra società. Il Gdpr nel tentativo di coniugare sviluppo economico, innovazione e dignità umana detta le condizioni per il lecito trattamento dei dati, a tutela della persona ma anche per la libera circolazione dei dati stessi, necessaria per promuovere economia e innovazione. Allo sviluppo crescente di sistemi sempre più avanzati di analisi ed elaborazione di dati personali nel settore bancario si deve quindi accompagnare il potenziamento del ruolo e dei compiti del RPD».

Fonte: (Diritto e Giustizia)

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