Fitofarmaci: la rilevazione di rischi ambientali e sanitari non esclude che la Commissione UE rinnovi, con misure di mitigazione, l’approvazione di una sostanza attiva

La Redazione
26 Febbraio 2024

Sebbene la cipermetrina, un insetticida ampliamente usato in agricoltura, abbia sollevato preoccupazioni in relazione ai rischi per l'ambiente e la salute secondo l'EFSA, la Commissione UE ha rinnovato l'approvazione dell'insetticida fino al 2029. Un'organizzazione non governativa ha contestato tale decisione dinanzi al Tribunale dell'UE, sostenendo la violazione del principio di precauzione per il mancato riesame del regolamento di esecuzione (UE) 2021/2049 del 24 novembre 2021 da parte della Commissione, ricordando l'obbligo per l'UE di garantire un elevato livello di protezione della salute umana e dell'ambiente. Il Tribunale, respingendo il ricorso, sottolinea il potere discrezionale della Commissione che, in qualità di gestore del rischio, può imporre misure di mitigazione – previa valutazione delle conclusioni scientifiche degli esperti a cui tuttavia non è vincolata  – che consentano effettivamente e non in astratto di ridurre il rischio individuato ad un livello accettabile, sempre nel rispetto delle normative e del principio di precauzione.

Tribunale UE, 21 febbraio 2024, T-536/22

La cipermetrina è un insetticida della famiglia dei pirenoidi, ampiamente utilizzata nell'Unione europea per lottare contro i parassiti delle colture. Dal 2006 (Direttiva 2005/53/CE della Commissione, del 16 settembre 2005, recante modifica della direttiva 91/414/CEE) la cipermetrina è considerata approvata come sostanza attiva immessa nel mercato dei prodotti fitosanitari.

Nel 2022 un'organizzazione non governativa ha chiesto alla Commissione europea di riesaminare il suo regolamento di esecuzione (Regolamento di esecuzione (UE) 2021/2049 della Commissione, del 24 novembre 2021) che rinnova l'approvazione dell'insetticida in questione fino al 31 gennaio 2029. A suo parere, tale approvazione non tiene conto delle conclusioni dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) che hanno individuato rischi connessi ai pesticidi associati alla cipermetrina, che riguardano, tra l'altro, gli organismi acquatici e le api mellifere.

Poiché il rinnovo dell'approvazione era stato accompagnato da misure di mitigazione dei rischi, la Commissione ha respinto tale richiesta. La citata organizzazione non governativa ha adito il Tribunale dell'Unione europea al fine di annullare tale rifiuto. Secondo tale organizzazione, il fatto che la Commissione non riesamini il suo regolamento viola il principio di precauzione e l'obbligo per l'Unione di garantire un elevato livello di protezione della salute umana e dell'ambiente.

Con la sentenza, il Tribunale respinge tale ricorso.

Il Tribunale ricorda che il principio di precauzione impone alle istituzioni dell'Unione di adottare misure appropriate al fine di prevenire taluni rischi potenziali per la sanità pubblica, la sicurezza e l'ambiente. Per effettuare la valutazione dei rischi è importante disporre di una valutazione scientifica degli stessi e determinare il livello di rischio giudicato inaccettabile per la società. La valutazione di tali rischi è un processo scientifico che deve essere affidato ad esperti. Tuttavia, la determinazione del livello di rischio giudicato accettabile per la società spetta alle istituzioni dell'Unione. Sebbene, nell'ambito del procedimento di rinnovo delle sostanze attive, la Commissione debba tener conto delle conclusioni scientifiche dell'EFSA, essa non è vincolata dalle osservazioni di quest'ultima.

In quanto gestore dei rischi, la Commissione dispone di un ampio potere discrezionale, delimitato tuttavia dal legislatore dell'Unione (Regolamento (CE) 1107/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 ottobre 2009) e dal principio di precauzione. Nel caso di specie, il Tribunale dichiara che l'individuazione dei settori critici di preoccupazione da parte dell'EFSA non esclude che la Commissione rinnovi l'approvazione della cipermetrina, imponendo misure di mitigazione dei rischi. A tal riguardo, il Tribunale sottolinea che spetta alla Commissione assicurarsi che tali misure consentano effettivamente, e non in astratto, di ridurre il rischio individuato ad un livello accettabile.