Sanzionata Enel Energia: non ha protetto le proprie banche dati dai procacciatori abusivi

La Redazione
04 Marzo 2024

Enel Energia non ha tutelato le proprie banche dati dagli accessi dei procacciatori abusivi e l’Autorità garante commina una sanzione per oltre 79 milioni di euro.

A fini di telemarketing sono stati trattati in maniera non corretta i dati personali di molti utenti del settore energia elettrica e gas, dati detenuti dal colosso Enel Energia.

La sanzione arriva a seguito di un procedimento originato da un’indagine della Guardia di finanza dalla quale, già a suo tempo, il Garante aveva provveduto a elevare sanzioni per 1 milione e 800 mila euro a quattro società oltre alla confisca di alcune banche dati utilizzate per attività illecite.

Dopo ulteriori accertamenti, è emerso che Enel Energia aveva acquisito 978 contratti dalle quattro società sebbene le stesse non appartenessero alla rete vendita della compagnia energetica.

A seguito di ulteriori ispezioni eseguite preso Enel Energia, il Garante ha accertato che i sistemi informativi destinati alla gestione dei clienti nonché all’attivazione dei servizi da parte della compagnia avevano gravi carenze nella sicurezza. Il Garante rileva, infatti, che Enel Energia non aveva attuato tutte le necessarie misure al fine di prevenire le attività illecite attuate dai procacciatori abusivi. Questi soggetti, infatti, individuando agevoli “porte di ingresso” nei sistemi informatici di Enel Energia per anni hanno attuato un telemarketing disturbante mediante chiamate, promozioni e servizi di sottoscrizione di contratti senza che vi fossero reali vantaggi economici per i clienti. In tal modo il business illecito derivante dal telemarketing veniva costantemente alimentato.

Nel tempo da queste violazioni perpetrate dai procacciatori abusivi hanno condotto all’attivazione di almeno 9300 contratti. Riscontrate tali gravi violazioni, il Garante privacy ha comminato a Enel Energia una sanzione di 79.107.101 euro, la più alta mai applicata dall’Autorità.

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