Accesso ai documenti: dev’essere garantito a ogni cittadino UE se sussiste un interesse pubblico prevalente rispetto alla tutela della proprietà intellettuale

La Redazione
19 Marzo 2024

La CGUE (5 marzo 2024, C-588/21 P) ha annullato la decisione della Commissione che, nel 2018, aveva respinto la domanda di due organizzazioni senza scopo di lucro diretta all'accesso a talune norme tecniche armonizzate relative alla sicurezza dei giocattoli. La CGUE, in sede d'impugnazione, annulla altresì la sentenza del Tribunale che aveva confermato tale diniego, constatando l'esistenza di un interesse pubblico prevalente che giustifica la divulgazione delle norme armonizzate sulla sicurezza dei giocattoli, norme che fanno parte del diritto dell'UE in virtù dei loro effetti giuridici. Infatti, il diritto europeo garantisce a qualsiasi cittadino dell'UE e a qualsiasi persona fisica o giuridica residente in uno Stato membro l'accesso ai documenti, la cui conoscenza esprime un interesse pubblico prevalente rispetto alla tutela della proprietà intellettuale.

Nel 2018 due organizzazioni senza scopo di lucro, la cui missione è quella di rendere il diritto liberamente accessibile a tutti i cittadini, hanno chiesto alla Commissione di concedere loro l'accesso a talune norme tecniche armonizzate a livello dell'Unione in materia di sicurezza dei giocattoli. Tali norme riguardavano più in particolare i giochi e i set chimici. La Commissione ha respinto la loro domanda e il Tribunale dell'Unione, adito da tali associazioni, ha confermato il diniego (con sentenza del 14 luglio 2021, T-185/19).

In seguito a impugnazione, la Corte di giustizia annulla la sentenza del Tribunale nonché la decisione della Commissione.

La Corte ricorda che il diritto dell'Unione garantisce a qualsiasi cittadino dell'Unione e a qualsiasi persona fisica o giuridica residente in uno Stato membro l'accesso ai documenti, in particolare a quelli detenuti dalla Commissione europea (Regolamento (CE) n. 1049/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 maggio 2001, relativo all'accesso del pubblico ai documenti del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione).

L'accesso a un documento può tuttavia essere rifiutato nei casi in cui la sua divulgazione arrechi pregiudizio alla tutela degli interessi commerciali di una persona fisica o giuridica, ivi compresa la proprietà intellettuale, a meno che vi sia un interesse pubblico prevalente alla divulgazione. 

Nel caso di specie, i documenti concernenti le norme armonizzate sulla sicurezza dei giocattoli fanno parte del diritto dell'Unione. Infatti, una legislazione dell'Unione può attribuire a norme di questo tipo degli effetti giuridici, in particolare il fatto che prodotti conformi a tali norme sono considerati rispondenti agli standard che sono fissati da tale legislazione e che condizionano la commercializzazione di tali prodotti nell'Unione. In tal senso, una norma armonizzata è idonea a specificare i diritti conferiti ai singoli nonché gli obblighi ad essi incombenti. Basandosi in particolare sul principio dello Stato di diritto e su quello del libero accesso alla legge, la Corte ritiene che la possibilità per i cittadini di prendere conoscenza di tali norme sia per loro necessaria per verificare se un determinato prodotto o servizio sia effettivamente conforme alle prescrizioni della legislazione. Pertanto, la Corte dichiara che vi è un interesse pubblico prevalente che giustifica la divulgazione delle norme armonizzate in questione.