Chiarimenti da Filodiretto sul pagamento del contributo unificato con PagoPA

La Redazione
27 Marzo 2024

L’ultimo intervento del Canale Filodiretto riguarda la prassi seguita da alcuni avvocati che, a fronte dell’invito al pagamento del contributo unificato, pervenuto dalla società Equitalia Giustizia, anziché effettuare il pagamento con mod. F23, come indicato nell’invito, provvedono al versamento tramite la piattaforma PagoPA o accedendo direttamente al fascicolo telematico ovvero utilizzando il Portale dei Servizi Telematici.

Come precisa la circolare datata 19 marzo 2024 «tale modus operandi incide sensibilmente sull'intera procedura di riscossione con conseguenze di rilievo per le entrate dello Stato. È stato appurato, infatti, che spesso il pagamento telematico avviene oltre il termine fissato nell'invito al pagamento, con la conseguenza che il recupero della sanzione previsto dall'art. 16-bis del d.P.R. n. 115 del 2002 risulta complesso e non sempre possibile».

Viene pertanto chiarito che «dal momento in cui Equitalia Giustizia, a seguito dell'invio della nota A1 da parte dell'ufficio giudiziario, prende in carico la riscossione del contributo unificato e apre la relativa partita di credito, il debitore non ha più la facoltà di procedere al pagamento telematico depositando la ricevuta Pago PA al fascicolo informatico, dovendo utilizzare le modalità (attualmente, modello F-23) indicate nell'avviso di pagamento che gli viene notificato da Equitalia Giustizia; pertanto, laddove il pagamento del contributo sia comunque eseguito accedendo al SICID o al PST, la cancelleria non è tenuta ad accettare la ricevuta telematica di pagamento; quest'ultima, quand'anche depositata nel fascicolo informatico, ma non annullata dalla cancelleria tramite bruciatura, potrà essere riutilizzata dall'avvocato per una nuova iscrizione a ruolo di un diverso procedimento, anche presso altri uffici giudiziari».

(Fonte: dirittoegiustizia.it)

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