Scansione dell’iride per scambiare criptovalute: il Garante non ci sta

La Redazione
04 Aprile 2024

Il Garante Privacy ha avvertito Worldcoin Foundation: se il progetto della società, basato sulla scansione dell’iride per verificare l’identità degli utenti approdasse in Italia, con ogni probabilità violerebbe il Regolamento UE, con tutte le conseguenze di carattere sanzionatorio previste dalla normativa.

Worldcoin Foundation sostiene il progetto lanciato dall’amministratore delegato di OpenAI, Sam Altman, «per poter scambiare cryptovalute, dopo i primi riscontri forniti dalla società nell’ambito dell’istruttoria avviata nei mesi scorsi dall’Autorità». L’obiettivo è quello di «creare un'identità (World ID) e una rete finanziaria (basata sulla cryptovaluta WLD) a livello globale». Al centro del progetto «l’Orb, un dispositivo biometrico che scansiona il volto e l’iride, appunto, un codice identificativo univoco a livello mondiale per ciascun individuo - World ID - in grado, secondo la Worldcoin Foundation, di distinguere gli esseri umani dai prodotti dell’intelligenza artificiale».

Nonostante dispositivi Orb non siano ancora funzionanti in Italia, i cittadini italiani possono già scaricare la World App, fornire i relativi dati personali e prenotare i propri WLD token gratuiti. Quindi, l’Autorità ritiene che «il trattamento dei dati biometrici basato sul consenso degli aderenti al progetto, rilasciato sulla base di una informativa insufficiente, non può essere considerato una base giuridica valida secondo i requisiti richiesti dal Regolamento europeo».

(Fonte: Diritto e Giustizia)