Il Garante Privacy dà il via libera all’archivio digitale delle intercettazioni

La Redazione
11 Aprile 2024

Il parere favorevole del Garante Privacy sullo schema di decreto del Ministero della Giustizia per l’attivazione dell’archivio digitale delle intercettazioni (ADI) definisce tempi e modalità del trasferimento dei dati, definisce le funzioni del Procuratore della Repubblica nel loro trattamento, nonché le misure tecnico-organizzative necessarie a garantire adeguati livelli di sicurezza.

Il Garante Privacy dà il proprio parere favorevole sullo schema di decreto del Ministero della Giustizia che regola l’attivazione dell’archivio digitale delle intercettazioni (ADI) presso le infrastrutture interdistrettuali, definendo tempi, modalità e requisiti di sicurezza della migrazione e del conferimento dei dati.

Nel testo sottoposto alla sua attenzione non sono state riscontrate criticità in merito alla protezione dei dati: esso recepisce le indicazioni fornite in fase istruttoria dall’Autorità e prevede le ulteriori misure tecnico-organizzative necessarie per il funzionamento del sistema e richieste dallo stesso Garante nel parere di dicembre 2023.

Quest’ultimo atto ministeriale completa un percorso di innovazione che ha già visto l’istituzione delle infrastrutture digitali centralizzate per le intercettazioni e la definizione dei requisiti tecnici per la gestione dei dati raccolti, sui cui schemi il Garante si era già espresso con parere favorevole nei mesi di settembre e dicembre 2023.

L’archivio sarà sotto la direzione e sorveglianza del Procuratore della Repubblica e custodirà i verbali, gli atti e le registrazioni delle intercettazioni disposte dalle singole Procure.

Il Garante chiede al Ministero anche di esplicitare il ruolo del titolare del trattamento dei dati al fine di scongiurare i possibili dubbi interpretativi e agevolare l’esercizio dei propri diritti da parte dei soggetti interessati.

Sono state definite, in particolare, le funzioni svolte dal Procuratore della Repubblica: direzione, organizzazione e sorveglianza delle attività di intercettazione e dei dati relativi.

Sono state anche delineate con maggiore dettaglio le misure tecnico-organizzative necessarie a garantire livelli di sicurezza adeguati al rischio derivante dal trattamento dei dati nell’archivio digitale.

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