Clausole abusive: interpretazione conforme del diritto nazionale e del principio di equivalenza nella riapertura di un procedimento concluso con sentenza definitiva

12 Aprile 2024

La CGUE (C-582/21) si è espressa sull'interpretazione dell'art.4, § 3 TUE, del principio di equivalenza e d'interpretazione conforme del diritto nazionale, in relazione alle clausole abusive nei contratti stipulati con i consumatori, quando un giudice nazionale nell'emettere sentenza definitiva, non ha esaminato d'ufficio se il contratto contenesse tali clausole.

Con la decisione resa il 9 aprile in esito alla domanda di pronuncia pregiudiziale nella causa C-582/21, P. C. P. avente ad oggetto domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dal Sąd Okręgowy Warszawa-Praga w Warszawie (Tribunale regionale di Warszawa-Praga, Varsavia, Polonia) la CGUE si è occupata di nuovo  della riapertura di un procedimento concluso con una decisione giudiziaria definitiva.

La sentenza in esame si segnala, tuttavia, per avere ad oggetto la valutazione dell'art. 4, § 3, TUE, del principio di equivalenza e del principio di interpretazione conforme del diritto nazionale al diritto dell'Unione, nel contesto delle clausole abusive nei contratti stipulati con i consumatori, quando un giudice nazionale che ha accolto la domanda di un venditore o fornitore basato su un contratto stipulato con un consumatore, con sentenza definitiva in contumacia, non abbia esaminato d'ufficio se tale contratto contenesse clausole abusive, in violazione degli obblighi ad essa imposti dalla direttiva 93/13/CEE del Consiglio, del 5 aprile 1993, concernente le clausole abusive nei contratti stipulati con i consumatori.