Diritto all’aborto: approvata dal PE la risoluzione per l’inserimento nella CEDU della piena tutela dei diritti sessuali e riproduttivi delle donne

La Redazione
15 Aprile 2024

Con risoluzione non vincolante approvata il 12 aprile 2024, il Parlamento UE, chiede al Consiglio dell'UE la modifica dell' art. 3 CEDU affinché ognuno possa avere il diritto all'autonomia decisionale sul proprio corpo, l'assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva e il diritto ad un aborto sicuro e legale. Nel testo, oltre a ritenere l'aborto un diritto fondamentale, invitando gli Stati membri a depenalizzarlo completamente, si chiede lo stop ai finanziamenti dell'UE ai gruppi anti-scelta ed un maggiore accesso alla conoscenza della sessualità e dell'educazione relazionale.

In una risoluzione non vincolante approvata il 12 aprile 2024, i deputati hanno dichiarato la volontà di inserire il diritto all'aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell'UE, condannando il regresso sui diritti delle donne e tutti i tentativi di limitare o rimuovere gli ostacoli esistenti per la salute e i diritti sessuali e riproduttivi (SRHR) e la parità di genere a livello globale, anche negli Stati membri dell'UE.

Nello specifico, il Parlamento chiede che venga modificato l'art. 3 della CEDU per affermare che «ognuno ha il diritto all'autonomia decisionale sul proprio corpo, all'accesso libero, informato, completo e universale alla salute sessuale e riproduttiva e ai relativi servizi sanitari senza discriminazioni, compreso l'accesso all'aborto sicuro e legale».

Il testo esorta i Paesi UE a depenalizzare completamente l'aborto in linea con le linee guida dell'OMS del 2022 e a rimuovere e combattere gli ostacoli allo stesso, invitando la Polonia e Malta ad abrogare le loro leggi e altre misure che lo vietano e lo limitano. Il Parlamento condanna il fatto che, in alcuni Stati membri, l'aborto venga negato dai medici, e in alcuni casi da intere istituzioni mediche, sulla base di una clausola di "coscienza", spesso in situazioni in cui un eventuale ritardo mette in pericolo la vita o la salute del paziente. In particolare, il Parlamento sottolinea che in Italia l'accesso all'assistenza all'aborto sta subendo erosioni, e che un'ampia maggioranza di medici si dichiara obiettore di coscienza, rendendo estremamente difficile de facto l'assistenza all'aborto in alcune regioni.

Istruzione e assistenza di alta qualità

Il PE afferma che  metodi e le procedure di aborto dovrebbero essere una parte obbligatoria del curriculum per medici e studenti di medicina e che i Paesi dell'UE dovrebbero garantire l'accesso all'intera gamma di servizi relativi alla salute sessuale e riproduttiva e ai relativi diritti, compresa l'educazione sessuale e relazionale completa e adeguata all'età. Dovrebbero inoltre essere messi a disposizione metodi e resi accessibili contraccettivi sicuri e gratuiti, nonché la consulenza in materia di pianificazione familiare, prestando particolare attenzione al raggiungimento dei gruppi vulnerabili.

Il PE invita inoltre gli Stati membri a rimuovere le numerose barriere che ostacolano le donne in povertà che sono colpite in modo sproporzionato da limiti di natura legale, finanziaria, sociale e da pratiche e restrizioni all'aborto.

Interrompere i finanziamenti UE ai gruppi anti-scelta

I deputati sono preoccupati per il significativo aumento dei finanziamenti per i gruppi anti-genere e anti-scelta in tutto il mondo, anche nell'UE. Invitano pertanto la Commissione a garantire che le organizzazioni che operano contro la parità di genere e i diritti delle donne, compresi i diritti riproduttivi, non ricevano finanziamenti dell'UE. Inoltre, gli Stati membri e i governi locali devono aumentare la spesa per programmi e sussidi per i servizi sanitari e di pianificazione familiare.

Contesto

Come è noto, la Francia è diventata il primo paese a sancire il diritto all'aborto nella sua Costituzione il 4 marzo 2024. L'assistenza sanitaria, compresa la salute sessuale e riproduttiva, rientra nelle competenze nazionali e la modifica della Carta dei diritti fondamentali dell'UE per includere l'aborto richiederebbe un accordo unanime da parte di tutti gli Stati membri.