Il bollettino di marzo 2024 della Corte di Giustizia e del Tribunale europeo

La Redazione
16 Aprile 2024

Pubblichiamo il bollettino mensile della giurisprudenza europea: nello scorso mese di marzo, i giudici di Lussemburgo si sono pronunciati su tematiche quali: le disposizioni istituzionali, la protezione dei dati personali, i controlli alle frontiere, l’asilo e l’immigrazione, la cooperazione giudiziaria in materia civile, il ravvicinamento delle legislazioni, gli accordi internazionali, la politica estera e la sicurezza comune.

Riportiamo di seguito l’elenco delle sentenze segnalate nel bollettino del mese di marzo 2024 della Corte di Giustizia e del Tribunale europeo che, in considerazione delle questioni di diritto affrontate, meritano particolare attenzione.

I. Disposizioni istituzionali

  • Istituzioni ed organi dell’UE (Europol)

Judgment of the Court of Justice (Grand Chamber), 5 March 2024, Kočner v Europol, C-755/21 P

Trattamento illecito di dati: Europol e lo Stato UE coinvolto in un’attività di indagine rispondono solidalmente ai fini del risarcimento del danno all’interessato

Nella causa del 5 marzo C-755/21 P, la CGUE ha affermato che se nell'ambito di un'attività di cooperazione tra Europol e lo Stato membro interessato si è verificato un trattamento illecito di dati personali, le due entità rispondono in solido di tale danno. L'interessato che intenda ottenere il risarcimento integrale del danno da Europol o dallo Stato membro coinvolto nell'attività di indagine transfrontaliera deve soltanto dimostrare che, in occasione della cooperazione tra i due soggetti, è stato effettuato un trattamento illecito di dati che gli ha arrecato un pregiudizio. Non è necessario che egli dimostri altresì a quale di dette entità tale trattamento illecito è imputabile.

  • L'accesso pubblico ai documenti nel diritto dell'Unione europea

Judgment of the Court of Justice (Grand Chamber), 5 March 2024, Public.Resource.Org and Right to Know v Commission and Others, C-588/21 P

Accesso ai documenti: dev’essere garantito a ogni cittadino UE se sussiste un interesse pubblico prevalente rispetto alla tutela della proprietà intellettuale

La CGUE (5 marzo 2024, C-588/21 P) ha annullato la decisione della Commissione che, nel 2018, aveva respinto la domanda di due organizzazioni senza scopo di lucro diretta all'accesso a talune norme tecniche armonizzate relative alla sicurezza dei giocattoli. La CGUE, in sede d'impugnazione, annulla altresì la sentenza del Tribunale che aveva confermato tale diniego, constatando l'esistenza di un interesse pubblico prevalente che giustifica la divulgazione delle norme armonizzate sulla sicurezza dei giocattoli, norme che fanno parte del diritto dell'UE in virtù dei loro effetti giuridici. Infatti, il diritto europeo garantisce a qualsiasi cittadino dell'UE e a qualsiasi persona fisica o giuridica residente in uno Stato membro l'accesso ai documenti, la cui conoscenza esprime un interesse pubblico prevalente rispetto alla tutela della proprietà intellettuale.

II. Protezione dei dati personali

Judgment of the Court of Justice (Fourth Chamber), 7 March 2024, IAB Europe, C-604/22

Trattamento illecito dei dati: l’uso di stringhe di profilazione per la vendita all’asta di dati a fini pubblicitari senza il consenso dell’utente viola il GDPR

La CGUE, con sentenza del 7 marzo 2024 (C-604/22), ha chiarito come identificare quali pratiche di vendita o di messa a disposizione a scopi promozionali dei dati personali degli utenti online comportino una violazione della privacy ai sensi del GDPR. Poiché, quando un utente visita un sito o un'app, diverse entità competono all'asta per lo spazio pubblicitario adattato al profilo dell'utente (pratiche al quale l'utente può opporsi), è necessario ottenere il suo consenso per raccogliere e utilizzare i suoi dati. Nel caso di specie, l'autorità belga per la protezione dei dati ha sanzionato un'associazione per aver agito in qualità di titolare del trattamento avendo usato una stringa di trasparenza e consenso al fine di codificare e memorizzare le preferenze degli utenti, ritenuta dato personale secondo il GDPR. Diversamente, per la CGUE, tale associazione non può essere considerata titolare del trattamento dei dati – a meno che si possa dimostrare che la stessa abbia esercitato un'influenza sulla determinazione delle finalità e delle modalità di dette operazioni – bensì contitolare poiché influisce sul trattamento dei dati associati alle preferenze di consenso degli utenti nella stringa in questione.

III. Controlli alle frontiere, asilo e immigrazione

  • Politica migratoria

Judgment of the Court of Justice (Second Chamber), 14 March 2024, EP (Removal of a long-term resident), C-752/22

  • Controlli alle frontiere

Judgment of the Court of Justice (Grand Chamber), 21 March 2024, Landeshauptstadt Wiesbaden, C-61/22

Sicurezza delle carte d’identità UE: l’obbligo d’inserimento di due impronte digitali non viola il rispetto alla vita privata e alla privacy se motivato da un interesse generale

Con sentenza del 21 marzo 2024 (C-61/22) la CGUE si è pronunciata sull'applicazione del regolamento (UE) 2019/1157 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019, sul rafforzamento della sicurezza delle carte d'identità dei cittadini dell'Unione e dei titoli di soggiorno rilasciati ai cittadini dell'UE e ai loro familiari che esercitano il diritto di libera circolazione e sul suo impatto sulla protezione dei dati personali. Per la Corte, l'inserimento obbligatorio nelle carte d'identità di due impronte digitali è compatibile con i diritti fondamentali al rispetto della vita privata e alla protezione dei dati di carattere personale perché giustificato dalle finalità di lotta contro la fabbricazione di carte d'identità false, l'usurpazione d'identità, di garanzia dell'interoperabilità dei sistemi di verifica. Tuttavia, poiché il regolamento che prevede tale misura è stato adottato su una base giuridica errata, la Corte lo dichiara invalido, pur mantenendo i suoi effetti fino al 31 dicembre 2026 al più tardi, affinché il legislatore europeo possa adottare un nuovo regolamento sulla corretta base giuridica.

IV. Cooperazione giudiziaria in materia civile: Regolamento (UE) n. 1215/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 dicembre 2012 concernente la competenza giurisdizionale, il riconoscimento e l’esecuzione delle decisioni in materia civile e commerciale

Judgment of the Court of Justice (First Chamber), 21 March 2024, Gjensidige, C-90/22

V. Ravvicinamento delle legislazioni

  • Controlli sull'acquisizione e sulla detenzione di armi

Judgment of the Court of Justice (Grand Chamber), 5 March 2024, Défense Active des Amateurs d’Armes and Others, C-234/21

  • Medicinali per uso umano

Judgment of the Court of Justice (Fourth Chamber), 14 March 2024, D & A Pharma v Commission and EMA, C-291/22 P

Autorizzazioni alla commercializzazione di farmaci: l'EMA deve garantire imparzialità oggettiva evitando che gli esperti consultati si trovino in conflitto d’interessi

La CGUE (14 marzo 2024, C-291/22 P), annullando la sentenza del Tribunale UE nonché la decisione del Comitato per i medicinali per uso umano recante il rifiuto della domanda di autorizzazione all'immissione in commercio di un nuovo farmaco proposta da un laboratorio farmaceutico, ha affermato che l'Agenzia europea per i medicinali (EMA) deve vigilare affinché gli esperti da essa consultati non si trovino in situazione di conflitto di interessi. L'EMA non può sottrarsi a tale obbligo di imparzialità oggettiva esigendo dal richiedente che dimostri la parzialità del membro del comitato interessato, ma è tenuta ad impegnarsi affinché il Comitato consulti sistematicamente un gruppo consultivo scientifico se il ricorrente lo richiede in tempo utile e con adeguata motivazione.

VI. Accordi internazionali: competenza della Corte di giustizia in materia di interpretazione di un accordo internazionale

Judgment of the Court of Justice (Fifth Chamber), 14 March 2024, Commission v United Kingdom (Judgment of the Supreme Court), C-516/22

VII. Politica estera e sicurezza comune: misure restrittive

Judgment of the General Court (Ninth Chamber, Extended Composition), 20 March 2024, Belshyna v Council, T-115/22