Economia circolare: proposta di direttiva “right to repair” del Consiglio e del PE che promuove la riparazione di beni in luogo della loro precoce sostituzione

La Redazione
16 Aprile 2024

Nel quadro della nuova agenda dei consumatori e del piano d'azione per l'economia circolare, il Consiglio UE e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio sul diritto alla riparazione con la Direttiva “right to repair”, che mira ad incentivare la riparazione dei beni destinati ai consumatori, prolungando la vita dei singoli prodotti, al posto della loro prematura sostituzione. Tra le principali proposte: l'obbligo di riparazione per i produttori, un modulo europeo di informazioni sulla riparazione ed una piattaforma online che mette a disposizione dei consumatori i diversi servizi di riparazione a livello dell'UE e transfrontaliero.

Il Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio sulla direttiva che promuove la riparazione di beni rotti o difettosi, nota anche come direttiva sul diritto alla riparazione. La normativa concordata renderà più facile per i consumatori chiedere la riparazione anziché la sostituzione, rendendo l'accesso ai servizi di riparazione più facile, rapido, trasparente e allettante. Tale accordo dovrà essere approvato e formalmente adottato da entrambe le istituzioni.

L'accordo provvisorio si applica a tutti i prodotti con specifiche di riparabilità previste dal diritto dell'UE, stabilisce l'obbligo di riparazione per i fabbricanti di beni soggetti alle specifiche di riparabilità, istituisce un modulo europeo di informazioni che fornisce ai consumatori dati fondamentali sul servizio di riparazione e unifica le piattaforme nazionali di informazioni sulla riparazione in una piattaforma online europea.

Priorità: riparazione e riutilizzo

La direttiva concordata dai colegislatori incentiva i consumatori a prolungare la vita del prodotto facendolo riparare, il che a sua volta stimolerà il settore della riparazione, ridurrà i rifiuti e promuoverà modelli di business più sostenibili.

Per conseguire tale obiettivo, la direttiva propone una nuova serie di strumenti volti a rendere la riparazione più allettante per i consumatori, tra cui:

  • la possibilità per i consumatori di chiedere ai fabbricanti di riparare i prodotti tecnicamente riparabili a norma del diritto dell'UE (per esempio lavatrici, aspirapolvere o telefoni cellulari);
  • un modulo europeo di informazioni sulla riparazione che i riparatori possono offrire ai consumatori, con informazioni chiare quali le condizioni di riparazione, il tempo necessario per completare il lavoro, i prezzi, i prodotti sostitutivi, ecc. (la direttiva include un modello del modulo nell'allegato 1);
  • una piattaforma online europea per la riparazione intesa ad agevolare l'abbinamento tra consumatori e riparatori;
  • una proroga di 12 mesi del periodo di responsabilità del venditore dopo la riparazione di un prodotto.

Principali elementi dell'accordo

L'accordo mantiene il diritto dei consumatori di scegliere tra la riparazione e la sostituzione in caso di guasto o di difetto di un prodotto e sostiene gli obiettivi generali della direttiva, introducendo tuttavia alcuni miglioramenti per quanto riguarda l'ambito di applicazione, l'obbligo di riparazione, il contenuto del modulo di informazioni e la piattaforma online.

Ambito di applicazione

L'accordo provvisorio mantiene l'ambito di applicazione della direttiva ai prodotti per i quali la normativa UE stabilisce specifiche di riparabilità (ad es. lavatrici, lavastoviglie, frigoriferi o aspirapolvere). Tramite il regolamento sulla progettazione ecocompatibile, la Commissione potrà in futuro introdurre specifiche di riparabilità per i nuovi prodotti, che saranno poi aggiunti all'elenco dei prodotti contemplati dalla direttiva sul diritto alla riparazione (allegato 2).

L'accordo obbliga i fabbricanti a fornire informazioni sulle parti di ricambio sul loro sito web, a metterle a disposizione di tutte le parti del settore della riparazione a un prezzo ragionevole e a vietare le pratiche che impediscono ai riparatori indipendenti di utilizzare parti di ricambio di seconda mano o stampate in 3D.

Obbligo di riparazione e libertà di scelta

Il testo concordato impone ai fabbricanti di effettuare le riparazioni necessarie entro un lasso di tempo ragionevole e, a meno che il servizio non sia fornito gratuitamente, anche a un prezzo ragionevole, in modo che i consumatori siano incoraggiati a optare per la riparazione. Tuttavia, l'accordo mantiene anche il diritto dei consumatori di scegliere tra la riparazione e la sostituzione per i prodotti difettosi entro il periodo di responsabilità del venditore incluso nella garanzia. Se il consumatore sceglierà la riparazione del bene, il periodo di responsabilità del venditore sarà prorogato di 12 mesi dal momento in cui il prodotto sarà reso conforme. Se lo vorranno, gli Stati membri potranno prorogare ulteriormente tale periodo.

Modulo europeo di informazioni sulla riparazione

Al fine di ridurre gli oneri burocratici per i riparatori (in particolare quelli di piccole dimensioni), la fornitura di un modulo europeo standardizzato sarà facoltativa. Tuttavia, per i riparatori che lo forniranno ai consumatori, le condizioni stabilite nel modulo saranno vincolanti. Il modulo dovrà essere fornito gratuitamente, anche se sarà possibile chiedere al consumatore di pagare il costo del servizio diagnostico. Le informazioni fondamentali contenute nel modulo saranno valide per 30 giorni di calendario, ma il consumatore e il riparatore potranno concordare una proroga del termine.

Piattaforma europea online per la riparazione

L'accordo propone la creazione di una piattaforma europea online per la riparazione progettata e gestita a livello europeo, anziché 27 piattaforme nazionali. Obiettivo della piattaforma è mettere a disposizione dei consumatori i diversi servizi di riparazione a livello dell'UE, ma anche a livello transfrontaliero e in ciascuno Stato membro. La piattaforma dell'UE disporrà pertanto di sezioni per ciascuno Stato membro, con informazioni provenienti anche dalle piattaforme di riparazione nazionali, pubbliche o private. Al tempo stesso, le piattaforme nazionali avranno la possibilità di includere informazioni sulle iniziative di riparazione di tipo partecipativo.

Contesto

La proposta è stata presentata dalla Commissione il 22 marzo 2023 e fa parte della nuova agenda dei consumatori e del piano d'azione per l'economia circolare. Integra altre iniziative legislative recenti volte a promuovere il consumo sostenibile, quali il regolamento sulla progettazione ecocompatibile (che promuoverà la produzione di prodotti riparabili) e la direttiva sulla responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde (che consentirà ai consumatori di prendere decisioni di acquisto più informate presso il punto vendita).

Sul tema, si rimanda al Focus di M. FACCIOLIEconomia circolare e sostenibilità ambientale nella proposta di direttiva UE recante norme comuni che promuovono la riparazione dei beni