Conto corrente bancario e verifica del tasso soglia usurario

La Redazione
22 Aprile 2024

Anatocismo, usura, superamento del tasso soglia e onere della prova da parte del correntista: sono questi i temi affrontati nuovamente dalla Corte di Cassazione nella pronuncia in oggetto.

La Cassazione si è nuovamente pronunciata in merito al rapporto fra anatocismo e usura e, più nello specifico, in merito ai criteri di calcolo da utilizzare per la verifica del superamento del tasso soglia. Ha, quindi, affermato il seguente  principio di diritto:

Cass. 28 marzo 2024 n. 8383
«Nei rapporti di credito regolati in conto corrente bancario, la capitalizzazione trimestrale degli interessi passivi – anche ove sia stata legittimamente concordata secondo quanto previsto dalla delibera CICR del 9 febbraio 2000 – deve essere inserita nel conto delle voci rilevanti ai fini della verifica del superamento del “tasso soglia”, poiché, anche se lecita, costituisce un costo del credito concesso [....Omissis...]. A maggior ragione il principio vale allorché l'anatocismo sia stato applicato addirittura illegittimamente.»

La Suprema Corte, in tal modo, ha confermato la sentenza della corte di merito che aveva ritenuto corretto procedere al calcolo del TEG previa epurazione degli interessi anatocistici.

Inoltre, in merito alla prova dell'indebito da parte del correntista, ha affermato che in tema di rapporti bancari, ai fini dell'accertamento del rapporto di dare/avere, è sempre possibile per il giudice di merito, a fronte di una produzione non integrale degli estratti conto, ricostruire i saldi attraverso l'impiego di mezzi di prova ulteriori disposti d'ufficio (ad esempio il ricorso alla CTU) purché questi siano idonei a fornire indicazioni certe e complete che diano giustificazione del saldo maturato all'inizio del periodo per cui sono stati prodotti gli estratti.