Tutela penale dell'ambiente: in G.U.U.E. la direttiva (UE) 2024/1203 del PE e del Consiglio che fissa norme minime per la definizione dei reati e delle sanzioni

Lorenzo Salazar
09 Maggio 2024

L'11 aprile 2024 è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea la direttiva (UE) 2024/1203 del Parlamento Europeo e del Consiglio, in materia di tutela penale dell'ambiente, sostituendo le precedenti direttive 2008/99/CE e 2009/123/CE.

Sostituendo le precedenti direttive 2008/99/CE e 2009/123/CE, la direttiva (UE) 2024/1203 dell'11 aprile 2024 sulla tutela penale dell'ambiente stabilisce norme minime per la definizione dei reati e delle sanzioni al fine di tutelare più efficacemente l'ambiente, nonché per le misure finalizzate alla prevenzione e al contrasto della criminalità ambientale e all'applicazione efficace del diritto ambientale dell'Unione.

La Direttiva espande il catalogo delle condotte di reato includendovi anche il commercio illegale di legname (“illegal logging”), l'esaurimento delle risorse idriche, e le violazioni della legislazione unionale in materia di sostanze chimiche.

Gli Stati membri dovranno tra l'altro provvedere a definire quali “reati qualificati” le condotte più gravi che provocano la distruzione di un ecosistema di dimensioni o di valore ambientale considerevoli o di un habitat all'interno di un sito protetto o danni diffusi e rilevanti, irreversibili o duraturi, a tale ecosistema o habitat; o danni diffusi e rilevanti, irreversibili o duraturi alla qualità dell'aria, del suolo o delle acque.

Tali reati “qualificati” dovrebbero essere puniti con sanzioni più severe e comprendono condotte paragonabili all'«ecocidio», già disciplinato dal diritto di taluni Stati membri.

Il termine per l'implementazione è fissato al 21 maggio 2026.