Spazio Schengen: il Consiglio UE approva il nuovo codice frontiere che rafforza il coordinamento e gli strumenti degli Stati per la gestione di crisi ai confini UE

La Redazione
28 Maggio 2024

Il 24 maggio 2024 il Consiglio dell'UE ha approvato il nuovo codice frontiere Schengen che rafforza la resilienza del trattato alle crisi attuali e future alle sue frontiere esterne. La riforma assicura i vantaggi per i residenti dell'UE della circolazione senza frontiere, introducendo tuttavia misure comunitarie per limitare l'accesso dei cittadini di paesi terzi in situazioni di emergenza sanitaria. Inoltre, stabilisce procedure di trasferimento per affrontare il movimento secondario dei migranti e prevenire le c.d. situazioni di strumentalizzazione della migrazione, mentre chiarisce le norme sui controlli alle frontiere come misure di extrema ratio.

Il Consiglio ha approvato oggi in via definitiva un nuovo codice frontiere Schengen, la raccolta delle norme dell'UE che disciplinano la gestione delle frontiere interne ed esterne come pure delle norme che disciplinano il controllo di frontiera sulle persone che attraversano le frontiere esterne dell'UE. La riforma è fondamentale per rendere lo spazio Schengen più resiliente alle crisi attuali e future alle sue frontiere esterne. Garantisce inoltre alle persone che vivono e viaggiano nell'UE di godere pienamente dei vantaggi della circolazione senza frontiere.

Il regolamento introduce la possibilità di adottare misure a livello dell'UE che limitino l'accesso all'UE dei cittadini di paesi terzi in caso di un'emergenza di sanità pubblica su vasta scala. Istituisce inoltre una procedura di trasferimento che contribuirà ad affrontare i movimenti secondari di migranti (da uno Stato membro all'altro) e offre soluzioni alle situazioni di strumentalizzazione della migrazione. I chiarimenti in merito alle norme relative al ripristino dei controlli di frontiera garantiranno che rimangano una misura di extrema ratio.

Elementi principali

In caso di emergenza di sanità pubblica su vasta scala le nuove norme consentono — a seguito di una decisione del Consiglio — di introdurre restrizioni di viaggio temporanee armonizzate alle frontiere esterne dell'UE. Durante la pandemia di Covid-19 l'UE è riuscita solo a rivolgere raccomandazioni non vincolanti agli Stati membri in materia di restrizioni di viaggio. Oltre alle restrizioni di viaggio, il Consiglio può imporre test, quarantena, autoisolamento e altre misure di carattere sanitario ai cittadini di paesi terzi che entrano nell'UE.

Per combattere la strumentalizzazione della migrazione, il codice frontiere Schengen modificato darà agli Stati membri la possibilità di limitare il numero di valichi di frontiera o di ridurre gli orari di apertura e renderà possibile il rafforzamento delle misure di sorveglianza delle frontiere.

Il codice frontiere Schengen riveduto chiarisce il quadro vigente per il ripristino e la proroga dei controlli alle frontiere interne, che è possibile in caso di minaccia grave per l'ordine pubblico o la sicurezza interna. Gli Stati membri dovranno valutare la necessità e la proporzionalità di tale decisione e stabilire se gli obiettivi perseguiti non possano essere conseguiti con altri mezzi.

Inoltre, il regolamento riveduto stabilisce la durata massima durante la quale tali controlli alle frontiere interne possono essere mantenuti. I controlli alle frontiere interne, notificati alla Commissione, agli Stati membri e al Parlamento europeo prima di essere ripristinati, possono essere mantenuti per una durata massima di due anni. In gravi circostanze eccezionali, i controlli alle frontiere interne possono essere prorogati per altri sei mesi, proroga rinnovabile una volta per una durata complessiva di un anno.

La possibilità di ricorrere a misure alternative, consistenti di norma in controlli di polizia e cooperazione transfrontaliera, dovrebbe incoraggiare gli Stati membri a limitare sostanzialmente il ripristino dei controlli temporanei alle frontiere. Tali misure devono essere chiaramente distinte dalle verifiche sistematiche sulle persone alle frontiere esterne.

Inoltre, una nuova procedura di trasferimento consentirà ai singoli Stati membri di trasferire i cittadini di paesi terzi fermati nella zona di frontiera il cui soggiorno nel loro territorio è irregolare verso lo Stato membro da cui sono arrivati direttamente. Il fermo dovrebbe avvenire nel contesto di un quadro di cooperazione bilaterale.